Papa Francesco ricorda il cardinale Capovilla: «Ha testimoniato con gioia il Vangelo, è stato custode di Papa Giovanni»

I funerali del cardinale Loris Francesco Capovilla saranno celebrati lunedì prossimo, 30 maggio 2016, alle ore 10,30 nella chiesa parrocchiale di Sotto il Monte. La camera ardente si trova presso l’abitazione di Ca’ Maitino a Sotto il Monte aperta a tutti coloro che in questi giorni vogliono portare una preghiera e un saluto. I sacerdoti che desiderano concelebrare sono pregati di farsi trovare direttamente nella chiesa parrocchiale di Sotto il Monte, portando con sé camice e stola viola. La salma sarà poi tumulata, secondo quanto da lui desiderato, presso l’antica abbazia di Fontanella di Sotto il Monte, vicino all’amico padre David Maria Turoldo.

Questa sera, venerdì 27 maggio, alle ore 20.30, presso la chiesa parrocchiale di Sotto il Monte, il Vescovo di Bergamo celebrerà una Santa Messa in suffragio dell’anima del Cardinale Capovilla e di rendimento di grazie per quanto egli ha operato a servizio del Signore e della Chiesa, in modo particolare di quella bergamasca. Domani sera, sabato 28 maggio, alle ore 20.30, si celebrerà sempre nella chiesa parrocchiale di Sotto il Monte una veglia di preghiera.

Sono arrivati moltissimi messaggi in onore e in ricordo del Cardinale Capovilla, e primo tra tutti Papa Francesco, che gli aveva telefonato proprio pochi giorni prima della morte. «Penso con affetto a questo caro fratello – scrive il Papa al vescovo di Bergamo Francesco Beschi – che nella sua lunga e feconda esistenza ha testimoniato con gioia il Vangelo e servito docilmente la Chiesa, dapprima nella diocesi di Venezia, poi con premuroso affetto accanto al Papa San Giovanni XXIII, della cui memoria fu zelante custode e valido interprete. Nel suo ministero episcopale, specialmente a Chieti-Vasto e a Loreto, fu sempre pastore totalmente dedito al bene dei sacerdoti e dei fedeli tutti, nel segno di una solida fedeltà alla bussola del Concilio Vaticano Secondo». Un messaggio di affettuosa vicinanza e preghiera è arrivato anche dalla Conferenza episcopale italiana.

Tra i numerosi messaggi di ricordo del Cardinale Capovilla, anche quello di Enzo Bianchi, priore di Bose, che al cardinale Capovilla era legato da una lunga e fraterna amicizia: «Sento il bisogno di manifestare la mia commozione per la nascita al cielo del Cardinale Loris Capovilla, evento che mi coglie con tutta la sua carica di sentimenti fraterni e di immagini che si accavallano nel cuore e nella mente. In quest’ora mi sento davvero in mezzo ai fratelli e amici della Chiesa che è in Bergamo: da oltre cinquant’anni un’amicizia forte e profonda ci lega! Sono presente accanto a voi con il cuore, nella certezza che il nostro amatissimo don Loris, fratello ed amico, è già tra le braccia di Dio, nella pace senza fine. L’amicizia che ha donato a me e alla Comunità di Bose, a confermarci nel cammino lungo tutti questi anni, l’affetto e la vicinanza, semplice e profonda, che in mille modi ci ha riservato testimoniatici quando ci fece visita e fin negli ultimi incontri a Ca’ Maitino dove ero andato a trovarlo, è qualcosa che ci fa arrossire e di cui non siamo degni. “Sento che mi siete vicini… Benedico per l’attività della vita e anche per l’inattività che si traduce in preghiera, sacrificio e amore. Vi ringrazio per tutto quello che fate. Un abbraccio con tutto il cuore e la mia benedizione”: mi diceva al telefono l’ultima volta, con la voce sempre più flebile e tuttavia con immutata lucidità, che per tutta la sua vita era stata il segno della sua unità interiore, della sua adesione al Signore senza distrazione. Per il mio 70mo compleanno, nel 50mo di “Pacem in Terris” e della morte pentecostale del suo autore, mi aveva rivolto paterne parole frutto della sua fede e del suo amore: “Con letizia e amicizia mi unisco alla splendida Famiglia di Bose: felicitazioni, preghiere, luci di speranza. Al fratello Enzo, alle Sorelle e ai Fratelli di Bose offro il fiore poetico Helder Camara, l’amico dei poveri e degli ultimi, sotto lo schizzo della colomba che vola a ritroso, con ramoscello di ulivo nel becco egli segnalò per sé e per noi il prezzo del pegno e della testimonianza: per compiere la missione sacra / di portare la pace / volo in qualunque maniera in qualunque direzione / con vento o senza vento / con forza o senza forza fino a cadere / fino a morire”. Mi sembra che queste parole siano profezia e si compiano oggi totalmente nella sua vita, diventando benedizione per tutti noi. Quest’ora si apre al ringraziamento al Signore per il suo grande dono. Chiedo a don Loris di continuare ad accompagnarci con la sua preghiera, nella certezza che è vivente per sempre ed è più che mai accanto a noi».