Il male pubblico e il bene privato. In margine alla scomparsa di Franco Pini, grande “missionario laico”

Foto: Franco Pini

È morto Franco Pini, “missionario laico”. Con il suo impegno aveva trasformato il villaggio di Nyagwethe, in Kenya, 4.000 abitanti, in un centro con ospedale, acquedotto per l’acqua potabile, asilo, scuola elementare, scuola tecnica, liceo, market per la vendita di prodotti locali e negozietti per i commercianti, trattoria usata anche come luogo di incontro per solidarietà, chiesa costruita dagli abitanti. Così il sito dell’Eco di Bergamo. Quando ho letto ho cercato di fare mente locale. Avevo sentito parlare di Franco Pini. Ma non lo conoscevo e non sapevo gran che di quello che lui ha fatto nel lontano villaggio del Kenya.

IL MOLTO BENE DEL QUALE SI SA POCO

E’ proprio la mia non conoscenza del personaggio che mi ha fatto riflettere. Lo so che è banale, ma è bellissima banalità: molta gente si dà da fare e molta gente non ne sa nulla. Detto in altre parole: il bene che si fa è molto di più delle parole che si spendono per parlarne. Bisogna ricordare che il bene, certamente e per fortuna, è contagioso, e il male anche. Ma, mentre il contagio del male fa notizia, quello del bene è soffuso, silenzioso. Sicché la sensazione dominante che se ne ha è di molto male e di poco bene. E questo spiega come ci si affanni continuamente nel dire che va tutto male e si fatichi a ricordare che qualcosa, almeno qualcosa, va bene. Lo si è visto in maniera evidente anche in questa fase del dopo elezioni amministrative. In fondo il gran parlare che se ne sta facendo è per dire il maggior male possibile degli altri.

TRA PUBBLICO E PRIVATO

Naturalmente, non si può risolvere tutto dicendo che di fronte alla politica cattiva stanno i personaggi buoni come Franco Pini. Si deve soltanto dire che siamo dominati da una cultura pessimista, negativa che distorce la realtà più che aiutarci a capirla e a valutarla oggettivamente. Ed è una piccola catastrofe quella di dover sempre correggere la sensazione negativa della vita pubblica con la sensazione positiva della vita privata (anche se Franco Pini, con tutto quello che ha fatto, non era proprio in semplice privato, ma lo era di fronte alla grande opinione pubblica). La nostra crisi attuale sarà superata quando riuscirà una qualche forma di  travaso, quando, cioè, l’ottimismo del privato riuscirà a cacciare il naso, almeno un poco, nel pessimismo del pubblico