Kaleido, una casa a colori per gli adolescenti «difficili». Punta lo sguardo non sul disagio, ma sui talenti

Il centro diurno Kaleido è attivo a Bergamo dal novembre 2015 ed è uno delle due strutture che nella nostra provincia si occupano in modo specifico della terapia per il disagio psichico in età adolescenziale. Kaleido, spiega Francesca Nilges, responsabile dell’area neuropsichiatrica della cooperativa AEPER, “è un nodo della rete che si sta cercando di costruire, che per ora comprende anche la comunità “Piccola Stella”- in cui è possibile anche pernottare – a Medolago”. Sempre più spesso, infatti, proprio nella preadolescenza e adolescenza si manifestano i primi sintomi di varie forme di disagio, «L’attenzione su queste patologie», sottolinea «è molto più alta rispetto al passato e una veloce presa in carico della situazione è fondamentale per renderle sempre più curabili». Attualmente Kaleido si occupa di 23 ragazzi e ragazze tra i 13 e i 17 anni, che possono frequentare il centro una o più volte alla settimana. Uno dei punti di forza di Kaleido, infatti, è l’estrema personalizzazione del percorso terapeutico, che viene calibrato sulle esigenze di ogni paziente con la collaborazione di psichiatri, psicoterapeuti, educatori professionali e operatori del Centro. Lo spettro dei disagi, è ampio: disturbi del comportamento alimentare, emotivo, del comportamento, forme di ritiro sociale, disturbi della personalità e comportamenti borderline.

Durante la loro permanenza al Centro, i ragazzi possono svolgere diversi tipi di attività: sport come roller e capoeira, laboratori di ceramica, cucito, bricolage, cucina, attività espressive come pet therapy e musicoterapia. Ogni mezzo, insomma, può essere quello adatto: «l’importante» secondo Nilges, «è essere vicini agli interessi dei ragazzi e spronarli a far uscire i loro desideri e potenzialità». Proprio come il caleidoscopio a cui si ispira il nome del Centro: tanti colori che cambiano, si ricompongono e si incontrano attraverso l’occhio di chi li osserva.