Parliamo di preti, certo. Ma soprattutto parliamo di Chiesa. L’assemblea diocesana

L’assemblea del clero ha parlato di preti. Si è svolta mercoledì 14 settembre. Venerdì 23 ha luogo l’assemblea  diocesana, dove i preti saranno ancora presenti. Forse si parlerà ancora di preti.

Il problema dei preti che diminuiscono, delle cosiddette “unità pastorali” da costituire, delle parrocchie che vanno ripensate, dei nuovi macro vicariati… sono tutte questioni che portano immancabilmente a parlare del prete. L’assemblea diocesana, dove i laici sono la stragrande maggioranza può essere l’occasione per ripensare non tanto il problema dei preti, quanto il problema della Chiesa. Perché, è banale ricordarlo, tutti i problemi che abbiamo elencato sopra riguardano la Chiesa e non solo una parte seppure importante della Chiesa, come i preti. Per cui, altra osservazione banale, si può affrontare bene il problema dei preti non separandolo dagli altri problemi. Si può rispondere – meglio: tentare di rispondere – alla domanda: come fare il prete oggi solo se si risponde insieme o prima all’altra domanda: come essere Chiesa oggi, in questo mondo, dove il Signore ci chiama a essere suoi testimoni.

L’ambito vasto in cui porre quelle domande provoca delle ricadute immediate dentro la Chiesa stessa. Se il problema dei preti è un momento del problema della Chiesa, significa anche che soprattutto bisogna ripensare la Chiesa comunità, il superamento del clericalismo, la piena promozione dei laici a ruoli importati e decisivi dentro la Chiesa.

O si ripensa insieme tutto o si rischia di non ripensare niente. Con altre conseguenze molto interessanti. Una soprattutto: che lo stesso ripensamento, tipico di un evento come l’assemblea diocesana, è un momento di un processo più vasto, dove si ripensa ciò che si fa. Se non si inizia a vivere davvero una Chiesa comunità è poi difficile ripensarla. E viceversa.

Sono belle provocazioni, queste, all’inizio del nuovo anno pastorale. E non basterà certo un anno per risolverle.