«Letture Bergamasche 2016» ricorda l’architetto Sandro Angelini, uomo e artista eclettico. Scoprì la domus Lucina di via Arena

La figura di uno dei bergamaschi più ragguardevoli del Novecento, l’architetto Sandro Angelini, sarà al centro delle «Letture Bergamasche 2016: ricordo di Sandro Angelini». Dopo la pausa estiva ritornano infatti gli incontri culturali della prima domenica del mese, organizzati dallo scultore Pierantonio Volpini al Museo Cividini nell’Antica Zecca (Bergamo Alta, Via Donizetti, 18a). Domenica 2 ottobre alle ore 11 avrà luogo un incontro dedicato alla figura dello storico architetto e sarà introdotto da Umberto Zanetti. Il ricordo è affidato a Mimma Forlani, che nel 1998 pubblicò una lunga e illuminante conversazione con il famoso architetto pubblicata nel volume “Sandro Angelini e Città Alta”, edito dalla Civica Biblioteca A. Mai e dalla Terza Circoscrizione. Interverrà inoltre l’avvocato Carlo Simoncini, autore di una biografia del famoso architetto dal titolo “Quell’uom di multiforme ingegno”, Lubrina, 2015. Diego Bonifaccio presterà la sua voce a Sandro dalla parlata arguta e vivace.

Sandro Angelini (Bergamo 1915 – 2001) inizia a incidere nel 1934 e notevole è il numero delle lastre realizzate sino al 1945, cui seguono non episodici ritorni alla tecnica calcografica negli anni del dopoguerra. Da architetto ha progettato e edificato scuole, chiese, ospedali, edifici commerciali, industriali, residenziali e ville. Da urbanista, è stato autore di piani particolareggiati di recupero di centri storici. Si è dedicato al restauro di monumenti in Italia e all’estero. Per l’Unesco e per altri Enti internazionali ha diretto e progettato campagne di recupero di monumenti, del patrimonio culturale in diversi paesi del mondo. In particolare, negli anni Sessanta e Settanta compì in Etiopia, a più riprese, importanti missioni finalizzate alla conoscenza e al recupero dell’antico patrimonio architettonico. Sandro ha dato anche un grande contributo all’archeologia, grazie ad uno scavo realizzato nelle fondamenta dello stabile di via Arena 18-20 già torre medievale dei Migliavacca, a Bergamo alta, dove all’inizio anni ‘60 aveva scelto di abitare con la famiglia, durante il quale trovò i resti della domus Lucina dal nome graffito su una terrina d’argilla nera rinvenuta nel sito. La domus di via Arena costituisce uno dei ritrovamenti archeologici più importanti dell’Italia settentrionale. Dal 1949 al 1969 è stato docente di incisione all’Accademia Carrara di Bergamo, poi componente del Consiglio di Amministrazione e dell’Associazione Amici dell’Accademia Carrara. Alla stessa accademia ha donato una raccolta completa delle proprie opere grafiche. Ha collaborato inoltre con «L’Eco di Bergamo» e «La Voce di Bergamo» e altre varie riviste della città, scrivendo vari articoli tra il 1936 e il 1996. L’ingresso alle letture è libero fino ad esaurimento dei posti.

Dopo le letture è previsto un pranzo conviviale, a cura del gruppo “Mangia Con Me” della “Associazione Per Voi”, contributo euro 20 compresa tessera associativa, prenotazione obbligatoria, per partecipare al convivio o avere informazioni: mail a pierantonio@volpini.org oppure tel. 035 0932533 al 3931860566 al 3299681644.