Cercare Casa ai tempi della crisi. Una ricerca delle Caritas Lombarde: è necessario rendere i costi sostenibili

Per affrontare il «grave problema della casa», presente «in tutte le diocesi lombarde e acuito dalla crisi economica», le dieci Caritas diocesane si sono mobilitate per «sperimentare varie e creative forme di aiuto; ma «una risposta risolutiva non può che venire da un grande intervento sotto la regia degli enti pubblici, senza deleghe deresponsabilizzanti e pilatesche». È uno degli elementi che emergono dal Rapporto delle Caritas Lombarde, presentato oggi a Milano e intitolato «Abito dunque sono: riflessioni e buone prassi sull’abitare». Una conferenza pubblica di presentazione dell’indagine si è svolta nella sala Lazzati della Fondazione Ambrosianeum (via delle Ore 3), con diversi interventi: monsignor Erminio de Scalzi, vescovo ausiliare di Milano; don Claudio Visconti, delegato regionale delle Caritas della Lombardia; don Francesco Gipponi, referente del coordinamento tematico Osservatori delle povertà e delle risorse; Gabriele Rabaiotti, architetto e ricercatore del Politecnico di Milano, assessore ai lavori pubblici e alla casa di Milano; don Bruno Bignami, docente di Teologia morale presso lo Studio teologico interdiocesano e l’Issr di Crema-Cremona-Lodi-Vigevano.
In uno dei capitoli del Rapporto sulla casa, realizzato dalle Caritas di Lombardia e illustrato oggi a Milano, l’assessore alla casa del Comune di Milano, Gabriele Rabaiotti, analizzando alcune possibili strade per rispondere al bisogno di alloggi nella realtà urbana, scrive: «Non è vero che non ci sono case a sufficienza e non è così vero che non ci siano case popolari. Il problema della casa oggi non risiede tanto nella domanda quanto nel raccordo tra questa e l’offerta. Il ‘vuoto’ edilizio e il fatto che esistano ‘case senza abitanti e abitanti senza casa’ indica che la questione è legata al mancato incontro tra una domanda (ritenuta non sufficientemente garantita e non in grado di pagare) e una offerta (rispetto alla quale le aspettative di rendita del mercato appaiono ‘fuori misura’)». Le iniziative «che dovremo intraprendere nel prossimo futuro è bene che si muovano quindi – secondo l’assessore – non tanto nel sostegno ad operazioni di nuova edificazione (anche perché i denari pubblici non ce lo permettono), quanto invece nel supporto e nella facilitazione, anche attraverso sperimentazioni mirate su alcuni territori (a partire da quelli più urbani e più densamente popolati dal momento che questi appaiono come quelli più carichi di domanda), che riescano a facilitare l’accesso alla casa da parte di quelle famiglie che, alle condizioni attuali, faticano a trovare un alloggio».
«A Milano, tra le 14.714 persone incontrate nei centri di ascolto della diocesi, il 15,8% presentava problemi legati all’abitazione», segnala il Rapporto delle Caritas lombarde sulla casa illustrato oggi a Milano: si tratta di 2.329 persone, di cui 1.413 incontrate da centri Caritas del solo capoluogo. A Brescia, invece, «sono stati eseguiti 582 sfratti nel 2015 contro gli 802 del 2014 (-27%), ma questo non indica che la situazione abitativa non sia più problematica, infatti il numero delle richieste di esecuzione degli sfratti convalidati è in aumento e restano aperte questioni delicate come quelle della morosità incolpevole, dei mutui che le famiglie non riescono più a portate avanti, dei pignoramenti immobiliari». L’indagine presenta analoghi problemi nelle altre diocesi lombarde, sia nelle più grandi, come Bergamo, sia in quelle più piccole, come Mantova, Como o Vigevano. Le diocesi di Lombardia, attraverso le Caritas, “hanno generato”, in risposta al problema della mancanza di alloggi a prezzi o affitti abbordabili, «risposte diversificate al bisogno abitativo: in alcune diocesi – ha spiegato don Claudio Visconti, delegato regionale delle Caritas della Lombardia – tali pratiche di prossimità si sono tradotte in progetti di sostegno attraverso il pagamento delle utenze e delle spese condominiali; in altre in fondi per l’erogazione di contributi economici per alleviare le situazioni di morosità incolpevole nel pagamento degli affitti; in altre ancora nella messa a disposizione di alloggi».