Mizu yokan: il dolce giapponese da gustare durante la cerimonia del té. La ricetta dell’associazione Kokoro

A ottobre Kokoro, l’associazione per la diffusione della cultura giapponese, grazie al patrocinio del comune di Bergamo, ha ufficialmente aperto le porte per svelare e per divulgare in città le vere tradizioni giapponesi. L’obiettivo dell’associazione è costruire integrazione e rispetto tra le varie culture, sensibilizzando e favorendo l’avvicinamento alla cultura nipponica attraverso corsi di cultura giapponese, rituali e mostre. Un’idea, quella di Kokoro, nata dopo l’evento di Expo Milano 2015 e l’interesse massiccio dimostrato per il padiglione del Giappone da parte dei visitatori del sito. Chi non ricorda le otto ore di coda, riportate da tutti i quotidiani e dai telegiornali di tutte le reti, per poter visitare il padiglione?
Tra i vari eventi organizzati nei giorni scorsi nella sede Raw Gallery 255 in via Tasso è stata proposta anche la cerimonia del tè. Questo antichissimo rito, praticato ancora oggi in Giappone, solitamente si volge in una stanza adibita a questo rituale, che è, per la precisione, la stanza del tè. Nelle abitazioni giapponesi questa stanza è caratterizzata dall’essenzialità, proprio per riportare la persona alla propria essenza, libero da ogni distrazione. Per la tradizione giapponese questo momento rappresenta un tempo personale dedicato alla meditazione. Il rito prevede infatti, dopo un momento iniziale di purificazione, un insieme di gesti lentissimi in assoluto silenzio. Durante la cerimonia, il tè spesso è accompagnato da piccoli dolci di pasticceria tradizionale, Wagashi, cucinati solamente con ingredienti naturali dal sapore poco zuccherato.
Yokan è il nome di uno dei più antichi wagashi, ed è un dolce gelatinoso e compatto. Fu introdotto dai monaci buddisti nel XII secolo ed è preparato con una gelatina a base di fagioli rossi, agar agar e zucchero; ne esistono due varietà, neri yokan e mizu yokan. Mizu yokan è un dolce preparato con una grande quantità di acqua (“mizu” significa proprio acqua) ed è più adatto quindi alle stagioni calde. Esistono però altre tipologie di yokan, preparati con castagne tritate, cachi, fichi o patate dolci.
Ecco una ricetta di mizu yokan preparato con ingredienti che possiamo trovare facilmente nelle nostre dispense.

Ingredienti:
100g di Fagioli borlotti secchi (se li trovate potete usare i fagioli giapponesi azuki)
100g di zucchero semolato
250g di acqua fredda
3 g di agar agar

Procedimento:
Mettere in ammollo almeno per 24 ore i fagioli borlotti. Una volta scolati, metteteli a cuocere in acqua fredda, la quantità necessaria solo per coprirli, e man mano che l’acqua evaporerà, aggiungetene altra calda. Fate cuocere i fagioli per un’ora e quando i fagioli si spappoleranno, scolateli.
Schiacciate i fagioli grossolanamente e dopo averli rimessi in una pentola, aggiungetevi lo zucchero, tenendo la fiamma a fuoco lento, facendolo assorbire un po’ alla volta, finché il composto non sarà denso, sino ad ottenere una consistenza tipo marmellata.
In un altro contenitore fate sciogliere l’agar agar con l’acqua fredda. Lasciate riposare il tutto per 3 minuti.
Frullate il composto di fagioli e zucchero fio ad ottenere una crema.
Fate scaldare l’acqua in cui avete sciolto l’agar agar e unitevi la crema di fagioli e zucchero. Cuocete il tutto per 5 minuti.
Prendete uno stampo, tipo quello per i plum-cake, versatevi il composto e lasciate riposare a temperatura ambiente. Conservate il dolce in frigorifero fino al consumo.
Servite lo yokan tagliato a cubetti.
Per una consistenza ottimale si consiglia di lasciare il dolce in frigorifero per qualche ora.
Buona cerimonia del tè!

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