Sorrentino racconta «The Young Pope» su Sky: Jude Law è Pio XIII, Papa inquieto in cerca dei segni dell’esistenza di Dio

Il regista Paolo Sorrentino ha ideato e diretto «The Young Pope», serie tv in dieci puntate in onda alle 21,15 (due episodi ogni sera), dal 21 ottobre su Sky Atlantic per comprendere, o almeno cercare di comprendere «i segni evidenti dell’esistenza di Dio. I segni evidenti dell’assenza di Dio. Come si cerca la fede e come si perde la fede. La grandezza della Santità, così grande da ritenerla insopportabile».
Protagonista della serie televisiva, una co-produzione internazionale tra Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Spagna, è Lenny Belardo, 47 anni, magistralmente interpretato da Jude Law, salito al soglio pontificio con il nome di Pio XIII, primo papa statunitense della storia della Chiesa. I primi due episodi, presentati in anteprima con successo di pubblico e critica alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, hanno ancor di più acceso l’interesse su un prodotto che si annuncia intrigante.
Nelle segrete stanze del Vaticano, all’ombra di uno dei giardini più belli al mondo, sta per essere eletto il nuovo pontefice.
Durante il Conclave il potente Segretario di Stato Angelo Voiello, un magnifico Silvio Orlando che qui recita in inglese, autentica canaglia dall’insospettabile cuore d’oro, ardente tifoso del Napoli e innamorato della statua della Vergine del Willendorff, suggerisce ai colleghi cardinali di eleggere papa Lenny Belardo, proveniente dal Nuovo Mondo, sicuramente manipolabile, quindi assolutamente papabile. Dunque fumata bianca per il bel Belardo, fisico da attore e occhi di ghiaccio, una infanzia triste trascorsa in un orfanotrofio cattolico dopo essere stato abbandonato dai genitori a sette anni di età.
Un uomo solo all’interno delle Mura Leonine se non fosse per la presenza della consigliera personale, Sister Mary/Diane Keaton, la suora che lo ha accolto all’orfanotrofio, educato e spinto verso una brillante carriera ecclesiastica. Ma la strategia di Voiello si rivela subito un fallimento, Pio XIII è inflessibile, spietato, intollerante, conservatore (Belardo non ha nessuna simpatia per l’omosessualità e per l’emancipazione delle donne: «Nessuna donna può essere papa»). Se è vero che «in tutto ciò che piace, lì c’è Dio», il Santo Padre è anche un fervente edonista, amante della grande bellezza che lo circonda, spregiudicato, anarchico, accanito fumatore, che ordina per colazione una Coca-Cola alla ciliegia, rigorosamente dietetica.
Un Pontefice dalla bellezza così sfacciata finora in Vaticano non si era mai visto, occorre dunque che Pio XIII si mostri alla folla dei fedeli il più possibile, invece no, Papa Belardo andando in controtendenza in questa nostra società soffocata da una sempre più divorante mondanità pubblicitaria, decide di sottrarsi. Non dovrà circolare nessuna fotografia o nessun video del Pontefice statunitense, giacché le autentiche grandi star «non si mostrano». Naturalmente accontentarsi è come morire per Lenny Belardo, anima tormentata spinta da una grande, sconfinata ambizione da sfoggiare come un manto papale su uno Stato piccolo ma infinitamente potente quanto carismatico. Seducente leader monocratico a capo di un miliardo di fedeli.
Si annunciano tuoni e fulmini sul Vaticano dove regna un pontefice contraddittorio, antico e moderno nello stesso momento, pieno di dubbi e determinato, in cerca di evidenti segni dell’esistenza di Dio.
“The Youg Pope” è un’opera visionaria, grottesca pervasa da una sottile e raffinata ironia che Sorrentino considera «un lungo film di 10 ore». La serie tv è arricchita da un cast internazionale che comprende, oltre ai già citati Jude Law, Silvio Orlando («Voiello è un uomo di stato che agisce con ogni mezzo», ha chiarito l’attore napoletano), Diane Keaton, Scott Sheperd nei panni del Cardinale Dussolier che da bambino era compagno di orfanotrofio del futuro Pio XIII, Cécile de France, Toni Bertorelli nei panni del Cardinale Caltanissetta.
«La cosa che mi piace nelle storie belle è proprio il racconto della fatica di stare al mondo» ha rivelato Sorrentino durante un’intervista, precisando inoltre che «The Young Pope è un’indagine su uomini e donne, ma sono soprattutto uomini, che fanno un matrimonio molto stretto con qualcosa che materialmente non c’è, Dio».