Noi missionari pronti a partire: nel mondo per mostrare che il Vangelo è una sorpresa per tutti

È tempo di partenza, è tempo di missione. Con la consegna del crocifisso da parte del Vescovo Beschi – svoltasi in duomo nella serata di venerdì -, è ufficialmente cominciata per noi l’esperienza missionaria. Siamo don Giovanni Algeri (diretto a Munaypata, Bolivia), Paola Algeri (Munaypata), Davide Cavalleri (Viloco, Bolivia), Alessandro Facchinetti (Munaypata), Simone Parimbelli (Mongoumba, Repubblica Centrafricana), Ambra Terzi (Tanda, Costa d’Avorio): cinque ragazzi e un sacerdote, tutti provenienti dalla provincia di Bergamo, e, nei prossimi giorni, lasceremo casa, affetti, famiglia, amici e le certezze o la routine della quotidianità per raggiungere i nostri paesi di destinazione. Dopo un ricco periodo di formazione (5 settimane presso il CUM di Verona) siamo pronti a partire carichi di entusiasmo e di buoni propositi per questa nuova esperienza.
Quello di venerdì sera è stato senza dubbio uno dei momenti più belli ed emozionanti di questi giorni di trepidante attesa prima della partenza. Abbiamo sentito forte l’abbraccio di una città, di una chiesa che manda con gioia i suoi figli nel mondo. Una chiesa che vuole seguire l’esortazione di Papa Francesco a scendere dal divano, infilarsi un paio di scarpe comode e andare nel mondo per camminare su strade nuove. Le scarpe sono pronte, il crocifisso è al collo; nelle mani portiamo il vangelo e una candela accesa con fuoco vivo, altri due simboli che il Vescovo ci ha consegnato nella serata del mandato. Nel cuore portiamo le numerose parole e i numerosi incoraggiamenti delle tantissime persone che venerdì hanno gremito la cattedrale, accompagnandoci, con la loro preghiera, in questo bellissimo momento.
Le parole del Vescovo Francesco che ci ha ricordato che il Vangelo «è una sorpresa per tutti; una sorpresa che raggiunge per primi gli esclusi, gli scartati, gli umiliati, quelli che stanno oltre i confini». Le parole di Antonia Locatelli, ad esempio, missionaria in Laos, Filippine e Bolivia che, con la sua testimonianza, ci ha spronato ad andare seguendo questa chiamata che viene dal cuore e non può essere ignorata. O le parole dei ragazzi che, lo scorso luglio, hanno partecipato alla GMG di Cracovia e che venerdì, al termine della preghiera, hanno ricevuto il book fotografico di quei giorni; parole cariche di affetto che ci spronano ancor di più a partire, a metterci in gioco e in ascolto, aprendo le nostre orecchie e il nostro cuore per ospitare le storie delle tante persone che incontreremo lungo la strada.
È tempo di partenza dunque, tempo di scendere dal divano e indossare scarpe comode per camminare. Caricando sulle spalle uno zaino poco ingombrante, con dentro solo lo stretto indispensabile per andare nel mondo leggeri, senza costrizioni di nessun tipo. C’è spazio per un piccolo pezzo di stoffa colorato – ultimo gesto simbolico della preghiera del mandato. Un pezzo di stoffa fatto di tanti fili intrecciati e legati tra loro, a ricordarci che ognuno di noi è un piccolo tassello di comunità e solo unendo e condividendo questi nostri piccoli pezzetti di stoffa potremo creare un’unica tela di fraternità.
Il cammino è appena cominciato. Le ansie, le tensioni, le paure ora lasciano spazio alla voglia di andare, di scoprire, di sentirsi parte di una comunità e di una chiesa che ci unisce in tutto il mondo in quanto fratelli. Il cammino è appena cominciato ma la strada percorsa insieme è già tanta come tanta è la riconoscenza verso la diocesi di Bergamo che ci permetterà di vivere questo tempo di grazia e di maturazione. Grazie alle nostre parrocchie che ci sostengono nella nostra scelta e nel nostro percorso. Grazie anche a tutti i missionari che, con il loro esempio di vita, alimentano il fuoco della nostra passione verso il prossimo. Ma soprattutto un augurio a tutti i partenti per la missione: Pronti via, ci troviamo in Missione!

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