Da Bergamo al Giubileo dei senza dimora: «Potevo morire sulle panchine, il Signore mi ha salvato. Questa è misericordia»

Il cielo è azzurro sopra la cupola e l’aria è fresca. Applausi scroscianti! Papa Francesco ha appena concluso l’Angelus. Ha parlato con quella straordinaria energia che trasmette la sua sola presenza…
Da quella finestra sentiamo solo amore per tutti noi, migliaia, presenti in piazza. Ciascuno di noi si racconta. La storia di ciascuno è toccata dalle parole del Papa.

«Misericordia è abbracciare tutti – dice Effrem – anche le persone più lontane che a volte ci danno un po più fastidio»

E Luigi: «Porto a casa tanto amore tanta felicità e tanta serenità»

Agostino: «Misericordia è una parola profonda … viene dal cuore quella parola»

Pina: «Io di strada ne ho fatta tanta ho fatto quasi 30 anni ma, questa strada che mi ha portato davanti al Papa, è stata la strada più bella che mi è successa nella vita. La misericordia è anche con me stessa, un perdono, perché il Signore mi ama … potevo morire sulle panchine di Bergamo e lui mi ha strappato per i capelli e sono qua. Questa è la misericordia. Il Signore mi ha salvato».

Ma cosa ci è successo? Con dei volontari accompagno più di 40 persone uomini e donne con storie pesanti.
Il Papa ha chiuso la finestra e ci ha salutato e noi siamo ricolmi di emozioni forti, vissute alla messa e all’Angelus.
Ciascuno pensa alla sua vita ai suoi amori e ai suoi dolori e tutto si trasforma.
Le emozioni generano in ciascuno uno spirito nuovo, una piccola vita nuova.

Ciò che sentivamo pesante diventa leggero, la nostra storia all’improvviso si arricchisce di nuovi colori. Ciò che dentro di noi è nero, splende di nuova luce e di speranza. La povertà di ciascuno diventa una ricchezza. I volti e i gesti si trasformano dal profondo di ciascuno. Ero entusiasta quando don Claudio, il direttore, mi ha chiamato e mi ha detto: «Domenica 13 novembre andiamo a Roma alla Messa di Papa Francesco … al Giubileo delle persone senza dimora».
Mi sono messo subito in moto per organizzare tutto al meglio. Siamo stati ospitati dalle suore poverelle alla Storta in una casa molto grande e con un bel parco. Pasti, ospitalità, autobus, segreteria vaticana per i biglietti di ingresso in San Pietro alle messa del Papa.
Tutto pronto e allora via!
Siamo partiti sabato 12 novembre alle ore 13 dal Piazzale della Malpensata.
Con alcuni colleghi e volontarie abbiamo accompagnato le persone che ogni giorno incontriamo e che si rivolgono alla Caritas in cerca di aiuto perché senza una casa e ancor più spesso senza nessuno. Che dormono presso i dormitori: Galgario, Nuovo Albergo Popolare, Patronato di Sorisole, Il Palazzolo, Il Mantello di Torre Boldone…
Una visita lampo a Roma in San Pietro. Partenza il sabato alle 13 e ritorno il giorno dopo alle 20.30
Sotto sotto dentro di me ho pensato chissà i nostri ragazzi e ragazze come staranno. Speriamo che tutto vada bene. Ed è proprio andato tutto bene!