Maddalena, da arredatrice a monaca: “La società ci chiede speranza e una spinta a non arrendersi”

«Ho lasciato un lavoro ben retribuito, i viaggi e gli amici e sono partita per un nuovo viaggio affascinante che mi ha condotto in monastero. Oggi, la società chiede a una monaca delle merci molto rare: una preghiera particolare, l’ascolto, un consiglio, una parola di speranza, una spinta a non arrendersi». A parlare è suor Maddalena di Gesù, al secolo Adua Giannini, nativa di Desio, in Brianza, monaca francescana del monastero del Terz’Ordine Regolare a Zogno, dove ha emesso la professione perpetua il 16 giugno di tre anni fa.

Dopo le medie, frequenta l’istituto tecnico progettista d’interni, lavorando poi nello studio di un arredatore. Successivamente frequenta l’istituto professionale di igienista dentale a Dalmine, lavorando per tredici anni in questo ambito, sia come dipendente, sia in proprio. Conduce la vita normale di una giovane, fra lavoro, viaggi, amicizie. Nel 1999 la svolta della sua vita, come lei stessa la definisce. «Alcuni conoscenti mi chiesero di andare in pellegrinaggio a Lourdes. All’ultimo momento presi il posto di un iscritto che non poteva partire. Con il senno di poi, ho visto in questo evento la mano della Provvidenza che lavorava nella mia vita». Questa intensa esperienza spirituale diviene una folgore per il dopo. «Al ritorno — racconta suor Maddalena — mi sono iscritta a un corso per assistenza sociosanitaria per anziani e bambini, lavorando poi per tre anni in questo settore. Questo lavoro mi ha consentito di assistere tante persone, ma anche di offrire parole di incoraggiamento, ascolto e vicinanza». Inoltre, ogni giorno, dopo il lavoro entra nel monastero di Paderno Dugnano, vicino al suo paese. «Entravo in chiesa per la preghiera e l’adorazione. Avevo tutto, lavoro, soldi, amicizie, ma sentivo che non mi bastavano, che la mia vita non aveva un senso e chiedevo al Signore cosa volesse da me. Nel 2005 ho lasciato tutto e sono partita per un nuovo viaggio, cioè il pellegrinaggio verso Dio entrando in monastero». Tempo dopo, suor Maddalena deve sottoporsi a un delicato intervento chirurgico, ma la convalescenza è difficile. «Il medico consigliò di mandarmi in un monastero posto in un ambiente naturale più salubre. Così sono giunta a Zogno. Da subito sono stata conquistata dalla bellezza della natura e del creato che prima, fra corse e lavoro, avevo smarrito».

Suor Maddalena condivide ogni giorno l’intensa vita del monastero, fra preghiere, mansioni e lavori vari. «Il mio motto quotidiano è: “La gioia è sentirmi amata da Dio”. Grazie alle mie passate esperienze lavorative, diventate come i talenti evangelici, posso servire la mia comunità anche nell’assistenza sociosanitaria, nel disegno e nell’arredamento». Accoglie anche persone di ogni età che bussano in monastero. «Le persone portano con sé dolori, crisi personali, stanchezze, disorientamento, ma soprattutto il desiderio di essere ascoltati. Ho capito che la voce di una monaca è ascoltata e cercata, perché esprime l’amore di Dio. La gente si attende sempre una preghiera particolare e una parola di speranza. Una semplice parola buona dà molto frutto».