Don Mauro Arizzi, parroco di Stezzano: una regola opportuna. Dopo nove anni una verifica ci vuole

«Nel nostro tempo, è assai opportuna la norma sinodale sulla durata stabilita in nove anni come parroco di una parrocchia. Ogni parroco sa che ha un tempo in cui fare e agire, al termine del quale deve fare una verifica personale con i pro e i contro. Questa verifica l’ho già fatta con il nostro vescovo». Don Mauro Arizzi è parroco di Stezzano da nove anni. Una parrocchia vasta, una di quelle che un tempo si definivano fra le più importanti della diocesi e con un santuario che è polo di attrazione per schiere di fedeli anche extradiocesani. Numerose le opere intraprese che hanno richiesto e richiedono ingenti energie economiche: il nuovo oratorio, fortissimamente voluto dall’allora vescovo Roberto Amadei; i restauri al santuario della Madonna dei Campi, diventato oasi di spiritualità; l’avvio dei restauri improcrastinabili del campanile della chiesa parrocchiale, anch’essa bisognosa di interventi. E don Mauro Arizzi al Sinodo Amadei, come si usa dire oggi, c’era. «Ho partecipato e c’ero quando è stata messa in votazione proprio la norma della durata di nove anni ai parroci nelle parrocchie. E ho votato a favore. Allora non ero ancora parroco e non potevo sperimentare in prima persona la portata della decisione di un incarico a tempo. Poi sono diventato parroco di Stezzano e mi sono detto: hai davanti nove anni di tempo, perciò cerca di fare e di dare il massimo». Anche don Arizzi è convinto che non bisogna leggere la norma sinodale soltanto con un rigido approccio giuridico-burocratico. «Credo che un po’ tutti lo pensino. Nove anni di permanenza in parrocchia possono sembrare pochi o pochissimi a qualche parroco, oppure tanti o troppi ad altri parroci. Dipende dall’esperienza personale. Indubbiamente, ed è un fatto umano, quando si giunge al termine del periodo di nove anni si sente un comprensibile dispiacere pensando ai tanti legami con la parrocchia e i laici e il cammino fatto insieme. Scaduti i nove anni, credo sia necessaria una verifica con il vescovo».
Al riguardo, don Arizzi confida di aver già avuto un incontro con il vescovo Francesco Beschi. «Con lui ho fatto una verifica sincera e a cuore aperto del cammino compiuto in parrocchia in nove anni, fatto di pro e di contro. Mi sono rimesso alle decisioni che lui prenderà. Sinceramente, non pesto i piedi per voler restare a Stezzano, ma neppure li pesto per andare via».