Alla scoperta delle chiese bergamasche. Una collana di guide per «Leggere l’edificio sacro»

Conoscere storia e arte delle chiese. Contemporaneamente, annunciare il Vangelo attraverso la bellezza dell’arte e della storia religiosa. Sono gli scopi del progetto editoriale di guide per le chiese bergamasche intitolato «Leggere l’edificio sacro», presentato la mattina del 3 febbraio nell’Aula verde della Curia vescovile. Il progetto — che riprende in modo nuovo un cammino iniziato nel 1996 da diocesi e Centro Rezzara — prevede la pubblicazione di sei diverse tipologie di guide: chiese parrocchiali, chiese non parrocchiali o santuari, itinerari (luoghi singoli e i rapporti con storia e fede), chiese contemporanee (quelle costruite dopo il Concilio), sussidi per i bambini, pieghevoli. Il progetto sarà diretto dall’Ufficio diocesano beni culturali, in collaborazione con altri uffici di Curia. Lo sviluppo operativo è affidato alla Fondazione Bernareggi, mentre i contenuti saranno curati da un comitato scientifico. Il progetto ha il patrocinio de L’Eco di Bergamo e sarà sostenuto dalle Fondazioni Credito Bergamasco, rappresentata nell’incontro da Alessandro Guerini, che ha sostituito il segretario generale Angelo Piazzoli, e Comunità Bergamasca, rappresentata dal presidente Carlo Vimercati.
«Sul territorio diocesano sorgono 1.400 edifici sacri — ha detto il vicario episcopale monsignor Vittorio Nozza, che ha portato i saluti del vescovo Francesco Beschi —. Questo progetto offre una lettura saggia di storia e arte degli edifici sacri, con uno sguardo capace di leggere anche la bellezza del Vangelo». «Questo progetto — ha aggiunto don Fabrizio Tiraboschi, direttore dell’Ufficio diocesano beni culturali — parte dalle cose antiche, come il patrimonio storico-artistico, per giungere a cose nuove, come linguaggi ed esperienze. Infatti, le nostre comunità chiedono anche un taglio pastorale e catechetico».
Don Giuliano Zanchi, segretario generale della Fondazione Bernareggi, ha messo in risalto l’organicità del progetto per soggetti, contenuti, linguaggi e stile. «Sono guide adatte anche ai turisti che vagano come randagi e faranno conoscere anche realtà “non pervenute”, cioè quelle poco conosciute». Don Zanchi ha annunciato che i contenuti prossimamente saranno anche accessibili sul digitale. «In ogni turista può nascondersi un pellegrino, oppure un uomo in ricerca — ha concluso don Gianluca Salvi, direttore dell’Ufficio diocesano pellegrinaggi, tempo libero e turismo —. Anche questo è una sfida pastorale».