Hanna, dall’Austria a Bergamo: «Ma com’è che in piscina sembrano tutti atleti professionisti? Io nuoto solo a rana»

Torna la nostra rubrica #Vieniviaconme che racconta esperienze dei giovani del Servizio di Volontariato europeo, in collaborazione con Aeper. Hanna Marte, volontaria arrivata a Bergamo dall’Austria, che sta collaborando ai progetti dedicati ai minori di Aeper, oggi ci parla di piscine. Strutture che in Austria, a quanto pare, sono meno frequentate da persone giovani e motivate di quanto avvenga qui. Almeno stando al racconto di Hanna…Per lei scoprirlo è stato uno «shock culturale».

Quando parlo di questa storia mi riferisco ad essa come al mio primo vero e proprio shock culturale. Tutto è cominciato con un invito in piscina. In Austria la piscina è per lo più un posto per i bambini dove possono divertirsi durante i periodi freddi quando non c’è molto da fare. E ‘un posto insomma in cui rilassarsi e divertirsi con gli amici durante i periodi freddi quando non ci sono molte possibilità di stare all’esterno. Le piscine austriache sono frequentante in seconda battuta anche da anziani pensionati che trascorrono le loro mattinate nuotando lentamente e bloccando tutte le corsie. Raramente è possibile trovarci persone che considerano davvero il nuoto come uno sport. Ma ora torniamo in Italia … Dove tutto è diverso.

Una volta un mio amico è passato a prendermi e mi ha chiesto se ho tutta la roba per il nuoto. Naturalmente ho detto e pensato che fosse una domanda strana. Come potrei mai dimenticarmi il mio costume da nuoto? Sono una persona ben organizzata quindi nessuna preoccupazione. Solo quando sono arrivata in piscina mi sono resa conto di aver sbagliato tutto. Alla fine si è scoperto che non avevo nulla di quello che mi serviva veramente. E ciò che ha realmente portato a questo shock culturale è che qui da voi è obbligatorio indossare una cuffia. Come potete immaginare non ne ho mai avuta una, ma per fortuna ho potuto comprarne una là. Nella mia attrezzatura mancano anche: flip-flop, un accappatoio e occhiali da immersione – ma ho potuto e dovuto vivere senza di loro. Appena sono riuscita a sistemare tutti i miei capelli sotto il cappuccio (probabilmente la mia testa sembrava quella di un alieno) ero pronta per il nuoto.

La piscina si è rivelata esattamente una vasca suddivisa in corsie piene di persone che stavano nuotando in un modo davvero professionale. E alla fine mi sono tuffata anch’io… peccato che sono in grado di nuotare soltanto a rana. Probabilmente era ovvio per tutti che non ero mai stata lì prima. Quando ho chiesto al mio amico perché stava ridendo di me, ha detto che per lui era divertente che io non prendessi il nuoto sul serio. Beh lo avrei anche preso sul serio, ma non ero semplicemente in grado di farlo.

Così ho nuotato per le mie dieci corsie come una rana accanto a tutte quelle persone sportive … ma dopo tutto è stata una giornata davvero divertente che io di sicuro mi ricorderò. E ora ho anche una mia cuffia. Quindi immagino di essere pronta per una seconda prova!

Foto di Luca Caslini