«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento (vedi Vangelo di Matteo 5, 17-37).
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Il nuovo Mosè, il nuovo popolo, la nuova legge
Il nuovo Mosè, Gesù, è salito sul monte, come l’antico Mosè era salito sul Sinai. Ha fatto “esplodere” una speranza inattesa con le beatitudini. Adesso, ancora come Mosè, consegna al nuovo popolo di Dio la nuova legge. È il senso della frase che scandisce tutto il vangelo di oggi: Avete inteso che fu detto agli antichi… Ma io vi dico…
Da chi “fu detto” e chi sono gli antichi? Quando un verbo passivo è senza complemento di agente, nella bibbia spesso il complemento di agente è Dio. Si può capire, poi, chi sono gli antichi se si pensa che le frasi citate si trovano nei primi libri della bibbia. Gli ebrei sono convinti che quei libri li ha scritti Mosè. Dunque: Gesù intende completare o correggere l’antica legge che Dio ha detto a Mosè. Si pone sullo stesso piano di Mosé e “parla” alla pari con Dio. Parla, cioè, con una autorità “divina”.
Tutte le affermazioni di Gesù dicono dunque che egli, investito di una autorità divina, consegna al suo popolo una legge nuova, grandiosa, spesso paradossale, secondo la quale i suoi discepoli devono vivere. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.
La legge, via all’amore più grande della legge
Quale è il senso delle affermazioni di Gesù? La legge è il modo concreto con cui Dio si dà all’uomo, l’espressione concreta della sua volontà. Gesù ha presente il comportamento dei farisei, legato alle leggi, alla loro osservanza scrupolosa. In quel mondo, infatti, il buon ebreo è l’osservante. Ora, dice in sostanza Gesù, bisogna superare la legge, bisogna risalire alle grandi indicazioni che sono, sostanzialmente, il decalogo.
Ma, arrivati a questo punto, ci si chiede: perché Dio ci ha dato il decalogo? Il decalogo diventa necessario perché l’amore di Dio è indicibile. Le dieci parole (questo è il significato del termine “decalogo”) sono le grandi vie per arrivare a lui. Ma neppure il decalogo basta perché Dio che ama l’uomo è più grande di ogni legge e più grande dello stesso decalogo. Per questo bisogna andare oltre le stesse dieci “parole”: Avete inteso che fu detto agli antichi, ma io vi dico.
L’invito a “esagerare” del vangelo di oggi parte dalla esagerazione che Dio ha usato verso di noi. Dio non ha posto limiti al suo amore per te. Tu non porre limiti al tuo amore per lui.