Cristiana e Marcello Arici: “Essere grati, stare vicini a chi ne ha bisogno. Il Vangelo si traduce in gesti semplici”

Una gioia contagiosa: è questo l’ingrediente semplice ma efficace con cui Cristiana e Marcello Arici, con i loro tre figli di 19, 17 e 11 anni, vivono quotidianamente l’impegno nella loro comunità di appartenenza, la parrocchia di Stezzano. Sono tra i laici scelti per portare la loro testimonianza di vita e di fede al Convegno Missionario.

Cristiana fa parte del gruppo liturgico: “Ci concentriamo sugli spazi di preghiera, su come favorirli e alimentarli”. Suo marito Marcello, invece, è tra i volontari che gestiscono il bar, sempre a contatto con la gente. “Entrambi – spiega Cristiana – siamo consapevoli di aver ricevuto molto, e cerchiamo di tradurre la gratitudine in gesti molto concreti di vicinanza alle persone”.

Nella società contemporanea non è facile parlare di fede: “E’ vero – risponde Cristiana -, ma nella nostra piccola esperienza, con il nostro stile normalissimo, vediamo che ci capita che la gente ci chieda come mai sei così serena, come fai ad affrontare certe situazioni, anche difficili, conservando sempre la speranza, e allora diventa naturale dire che sentiamo la vicinanza di Dio, perché fa parte della nostra vita quotidiana”.
Cristiana è cresciuta all’oratorio, poi però la sua fede si è approfondita ed è maturata grazie a esperienze diverse: “Ho avuto la fortuna di scoprire un volto diverso di Dio grazie a Rinnovamento dello Spirito, un movimento di cui faccio ancora parte. Ho seguito la scuola di teologia in Seminario, poi ho anche deciso di diventare insegnante di religione. Pian piano è cresciuta in me la responsabilità di portare ad altri la gioia del Vangelo, quella che ho scoperto in me e nella mia vita”.

Stezzano è una comunità viva “molto grande, molto complessa, con una presenza forte dei laici in molti ambiti, ma certamente sarebbe bello che il coinvolgimento delle famiglie aumenti ancora”.
Non serve poi uno sforzo straordinario per essere missionari nella vita di tutti i giorni: “Noi cerchiamo di tradurre il Vangelo nella nostra vita quotidiana, io nel mio lavoro di insegnante, mio marito in quello di magazziniere, entrambi nel rapporto con i nostri figli, in ciò che viviamo, insomma, tutti i giorni”.

La testimonianza che “la gioia è contagiosa” viene anche da piccoli e grandi progetti come quello condotto da Cristiana con i suoi alunni e con altri insegnanti e ragazzi nel periodo natalizio: “Abbiamo proposto nel nostro istituto comprensivo di Stezzano la partecipazione alla campagna del Cmd “Colora le stelle”, e l’invito è stato accolto con entusiasmo. Le Piccole apostole ci hanno chiesto di aiutarle nella ricostruzione delle scuole distrutte dal terremoto in Ecuador alcuni anni fa, e con la collaborazione del Cmd l’esperienza si è allargata a diverse scuole della diocesi, raggiungendo risultati inaspettati. Un piccolo bene ne ha generato altro, ancora più grande, creando un circuito virtuoso di amicizia e solidarietà”.