Papa Francesco medico ad honorem

“Una laurea honoris causa in medicina a Papa Francesco”. È quanto annunciato il 16 marzo scorso da Aurelio Tommasetti, rettore dell’Università di Salerno (la più antica scuola di medicina al mondo) nel corso del convegno “Umanizzazione della Medicina – Curare e prendersi cura”, svoltosi a Baronissi.

La motivazione delle laurea

Il Papa sarà decorato con questa laurea

Per le sue doti e capacità, universalmente riconosciute, di medico delle anime e di intimo conoscitore dei bisogni delle persone più deboli, più povere, più bisognose della divina misericordia e della umana solidarietà.

La motivazione fa capire che non si tratta di melensa piaggeria, ma di una decisione ponderata che diventa così un messaggio che merita di essere raccolto.

Alla base di tutto sta una definizione di Chiesa che Papa Francesco ripete con l’insistenza di un ritornello: “Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia”.

Papa Francesco primario di un ospedale da campo

Che non si tratti solo di una bella frase, Francesco lo fa capire quando la spiega.

La cosa di cui la Chiesa ha più bisogno è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità… E bisogna cominciare dal basso. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto…

La Chiesa a volte si è fatta rinchiudere in piccole cose, in piccoli precetti. La cosa più importante è invece il primo annuncio: Gesù Cristo ti ha salvato!’. E i ministri della Chiesa devono innanzitutto essere ministri di misericordia…

Le riforme organizzative e strutturali sono secondarie, cioè vengono dopo. La prima riforma deve essere quella dell’atteggiamento. I ministri del Vangelo devono essere persone capaci di riscaldare il cuore delle persone, di camminare nella notte con loro, di saper dialogare e anche di scendere nella loro notte, nel loro buio senza perdersi. Il popolo di Dio vuole pastori e non funzionari o chierici di Stato.

Laurea “summa cum laude”

Scorrendo queste parole, si “vede” che il Papa le vive davvero. Lo vediamo infatti accostarsi continuamente e tendere la mano con amore a chi ha il corpo e il cuore sofferente. La tenerezza è uno degli atteggiamenti su cui insiste di più parlando dei doveri suoi e di quelli dei fedeli. “Non abbiate paura della tenerezza!”.

Se ci fosse concesso, potremmo aderire all’iniziativa della Scuola di Salerno aggiungendo alla laurea ad honorem in medicina a Papa Francesco un bel “summa con laude”.