Dal monastero: buona Pasqua. Nonostante

Foto: Nazaret, la “tomba del Giusto”

Cara suor Chiara, immagino che anche tu, anche voi comunità delle clarisse, avrete fatto degli auguri per Pasqua. Anche questa Pasqua ha molti drammi e poche speranze. Quali sono i tuoi auguri per la Pasqua del 2017? Antonio

“Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso, sapendo di non restare deluso” (cfr. Isaia 50, 7). Queste parole del profeta Isaia, tratte dalla liturgia della Parola della domenica delle Palme, mi risuonano in modo particolare come augurio per la Pasqua ormai vicina, caro Antonio.

La fede messa alla prova

I molti drammi di cui veniamo a conoscenza, infatti, mettono a dura prova la nostra fede, pressandoci con insistenza. È forte, allora, la tentazione di “gettare la spugna”! Il cuore si riempie di amarezza e di desolazione; la sfiducia, la paura, la delusione prendono il sopravvento, impedendoci di continuare a credere nella bontà, nel bene e nell’amore.

Le parole del profeta Isaia rincuorano e consolano, invitandoci a non indietreggiare nel combattere la buona battaglia della fede. La Parola citata, infatti, invita ogni cristiano, a non perdersi d’animo nel tempo della tribolazione, ma a credere che la presenza di Dio e la potenza del suo Amore non vengono meno neanche di fronte all’evidenza del male e del peccato.

Non ottimismo a buon mercato

La speranza cristiana, infatti, non è un ottimismo a “buon mercato”! Affondando le radici nella Pasqua di Cristo, essa richiede coraggio, fortezza d’animo e disponibilità ad abbandonarci e a consegnarci nelle mani del Padre e dei fratelli, come Gesù, il vero servo sofferente che, spinto da uno sconfinato amore per il Padre e per ciascuno dei suoi figli, non indietreggia nemmeno di fronte al dramma della morte, ma la accoglie e la attraversa perché diventi vita e vita in abbondanza per tutti.

La luce che ne è scaturita, infatti, ha trasfigurato le innumerevoli croci dell’umanità, trasformandole in feritoie di salvezza, perché redente dall’unica “ferita” dell’Amore: il cuore di Gesù.

Nelle mani del Padre

Radicati e ancorati saldamente a questo grande mistero proseguiamo, allora, caro Antonio, il nostro cammino quotidiano con la speranza e la fiducia di coloro che sanno di essere afferrati e custoditi dalle mani salde del Padre. Il Signore non abbandona mai i suoi figli e la storia, riscattata e liberata dal potere del peccato e della morte, per il mistero della redenzione, è posta sotto il segno del bene e della vita.

Il Signore Dio ci assiste e ci sostiene sempre: per questo non rimaniamo confusi, sapendo di non restare mai delusi; sia questa la nostra più vera testimonianza.

Buona e santa Pasqua!