Verso il primo maggio, festa del mondo del lavoro: una veglia itinerante in Malpensata

«Il lavoro che vogliamo, libero, creativo, partecipativo e solidale… Il coraggio di continuare a seminare». È questo il filo conduttore della veglia promossa questa sera, giovedì 27 Aprile alle 20,30 in occasione della festa per il mondo del lavoro del primo maggio. L’appuntamento è nella parrocchia della Malpensata a Bergamo, dal quale partirà un percorso di preghiera e riflessione. La veglia è quindi itinerante e comprende un cammino per raggiungere il Nuovo Albergo Popolare in via Carnovali e il Patronato San Vincenzo. La serata è promossa dalle comunità parrocchiali della città, dall’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro della diocesi di Bergamo e dai Circoli Acli di Bergamo. La riflessione si apre con un testo del vescovo Francesco: “Perché alla Chiesa interessa il tema del lavoro? Perché ci interessa la persona umana, capace di lavoro e dell’uomo che lavora quindi siamo vicini a quello che è il valore umano del lavoro. Allo stesso modo quindi siamo vicini all’uomo come lavoratore e alle sue responsabilità all’interno del contesto del lavoro e ci poniamo da Cristiani, da discepoli di un Dio che ha preso sul serio la nostra umanità. Come cristiani dobbiamo coltivare quelle possibilità per alimentare la dimensione generativa tra fede e lavoro. Fede evangelica in relazione con tutte le dinamiche dell’esperienza del lavoro, capace di generare novità, prospettive, e soprattutto generare vita. Diventa necessaria una distinzione forte tra produzione e
generatività.Abbiamo molta capacità produttiva ma stiamo indebolendo quella generativa. Ci siamo illusi che la produzione possa sostituire la generazione ma la vita non è il prodotto. Dobbiamo essere capaci di leggere la distinzione tra il prodotto (che rimane una cosa) e il frutto (che rappresenta la vita). Il Rapporto tra la fede e lavoro è generativo dove ad esistere non è solo il prodotto, ma una crescita dell’uomo, della bellezza del lavoro e della vita. Questo poi alimenta quella che deve essere un’azione generativa tra
comunità e imprese all’interno del nostro territorio.” Da qui un invito, rivolto a tutti, all’impegno concreto nella propria realtà quotidiana, senza dimenticare chi vive momenti di particolare fatica. Tra i testi che guideranno la riflessione della serata alcuni passi tratti dalla Evangelii Gaudium, la lettera che i vescovi hanno scritto in occasione del Primo maggio, e nella quale ribadiscono il valore, anche spirituale, dell’esperienza del lavoro, e alcuni scritti del vescovo Oscar Romero nel centenario della nascita.