Italia 1920-1945: capolavori dell’arte della collezione Iannaccone a Palazzo Creberg. Da Sassu a De Pisis e Rosai

L’esposizione “Italia 1920-1945” approda a Bergamo dopo essere stata protagonista per tre mesi alla Triennale di Milano. Lo ha annunciato un entusiasta Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Creberg, alla presentazione di giovedì 4 maggio alla quale hanno presenziato Roberto Perico (responsabile divisione Credito Bergamasco-Banco BPM), Simona Bonaldi (amministratore delegato Gruppo Bonaldi) e il collezionista, che ha messo a disposizione le proprie opere, Giuseppe Iannaccone.
Avvocato di professione, Iannaccone inizia a collezionare opere d’arte alla fine degli Ottanta appassionandosi sin da subito ai capolavori prodotti nel lasso di tempo tra le due Guerre. “Questo periodo storico –esordisce il collezionista- è intriso di sofferenza, ma contemporaneamente è ricco di grandi aspettative ed emotività grazie alle quali gli italiani diedero il meglio di loro stessi. La mostra racconta l’umanità di un popolo sotto il regime, ma senza alcun tipo di censura perché le opere esposte sono di artisti autonomi che dipinsero spontaneamente la loro realtà.”
Nonostante il fascino racchiuso in tale collezione, il sogno dell’avvocato di esporre le opere acquistate rimane nel cassetto, fino a quando Angelo Piazzioli non coglie la bellezza insita nei capolavori. “Conoscere Iannaccone è stata davvero una sorpresa. –interviene Angelo Piazzioli- La nostra comune passione per le “cose belle” ha reso possibile questa mostra dal significato calzante per il contesto storico attuale. Ci ritroviamo ad essere propositivi, come gli italiani di allora, in un periodo crisi. Dico tutto ciò per sottolineare l’attenzione della scelta del tema di questa e delle altre mostre svoltesi qui al palazzo storico del Credito Bergamasco che hanno sempre avuto una media superiore ai quattordici mila visitatori circa. Colgo anche l’occasione di ringraziare il Banco BPM e il Gruppo Bonaldi per la preziosa collaborazione.”
Delle novantasei opere di Iannaccone, solo settanta verranno esposte alla mostra per rappresentare al meglio la pittura slegata dal regime che condizionava e rassicurava il popolo italiano tramite un’interpretazione inquinata dei fatti. All’ingresso del palazzo storico del Credito Bergamasco, il visitatore viene accolto da Fausto Pirandello, la sua formazione pittorica influente e il suo rapporto angoscio con il padre rappresentati con i due quadri esposti. L’intera sala del piano terra, invece, è dedicata ai dipinti di Renato Birolli, un grande studioso d’arte molto severo con sé stesso e le sue produzioni: alcuni quadri sono stati distrutti dal pittore stesso perché ritenuti insoddisfacenti. Le sue opere sono caratterizzate da un nuovo uso del colore e della pittura in contrasto con il Novecento italiano. L’artista in questione, uno tra i più amati da Iannaccone, dipingeva con le lenti della poesia per cogliere il fascino di ogni ambiente.
Al piano superiore l’esposizione continua con l’espressionismo del colore di Aligi Sassu e i temi toccanti delle opere di De Pisis e Rosai considerati gli outsider della mostra. Continuando il percorso si può ammirare il capolavoro di Tullio Garbari, l’ultimo a essere entrato nella collezione, opera di grande fascino. Tra gli altri troviamo i lavori del trio Mafai, Raphael e Scipione: l’ultimo artista citato, a soli venticinque anni, riuscì a rivoluzionare l’arte italiana con il suo estro per poi morire a ventinove anni.
Oltre alla Scuola di via Cavour, i Sei di Torino e i Chiaristi lombardi, è Emilio Vedova a concludere la mostra con il suo “Il caffettuccio veneziano”: in tale opera è evidente il passaggio da uno stile all’altro in quanto, in tempo di guerra, era impossibile creare una nuova tendenza, ma era necessario distruggere le mode antecedenti segnando un punto di non ritorno.
Ad affiancare la collezione dell’avvocato Iannaccone, in sala consiliare si svolgerà l’iniziativa “Grandi Restauri”, un vero e proprio cantiere aperto che, nel periodo delle visite, vedrà la restaurazione di “Sacrificio di Melchisedech”, “Madonna con il bambino e i santi Giovanni Battista e Girolamo” e “S. Benedetto da Norcia fra S. Gerolamo e S. Ludovico da Tolosa”. Durante la visita, i visitatori potranno porgere liberamente delle domande ai restauratori e osservarne il lavoro.
Le visite, completamente gratuite, avranno luogo da venerdì 5 maggio a giovedì 1 giugno con i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 8.20 alle 13.20 e dalle 14.50 alle 15.50, il sabato dalle 14.30 alle 19.30 e la domenica dalle 9.30 alle 19.30. Durante i weekend sarà possibile usufruire delle guide gratuite fissate ad ogni ora. La mostra si fermerà solo nel fine settimana del 20-21 maggio in occasione del Giro d’Italia.
Un appuntamento ricco di fascino e bellezza a cui non poter mancare vi aspetta a Palazzo Creberg.
(nella foto di apertura del post particolare di un’opera di Birolli)