Malpensata, l’abbraccio di tutto il quartiere per la prima Messa di don Simone Pecis

Nei ritmi frenetici del nostro tempo, difficilmente i quartieri di una città si fermano per condividere un evento che tutti sentono proprio. Ha fatto eccezione il quartiere della Malpensata, che sabato sera 27 maggio e il giorno successivo è stato percorso da un’ondata di calore e amicizia per la prima Messa di un suo figlio: don Simone Pecis, 30 anni, entrato nella Scuola vocazioni giovanili dopo aver conseguito il diploma di ragioniere e poi passato in Teologia. Negli anni di studio in Seminario, oltre a essere prefetto per un anno dei ragazzi di prima media, nei fine settimana ha svolto il servizio pastorale nelle parrocchie dell’Alta Valle Brembana, poi a Trescore e Costa di Mezzate, oltre a insegnare religione nelle scuole medie di Villongo, Foresto e Trescore. Sabato sera è stato accolto in oratorio dal fragoroso applauso di tanta gente, dal parroco don Claudio Del Monte, dalla Banda di Albegno e da un grande manifesto di benvenuto posto sul cancello. Tante le strette di mano e gli auguri a don Simone, visibilmente emozionatissimo.
La festa è entrata nel vivo domenica mattina con la sua prima Messa, preceduta da un corteo dall’oratorio alla chiesa parrocchiale, gremita di tante persone, fra cui i genitori, il fratello e la sorella gemelli. Presenti anche il parroco emerito don Angelo Bettoni e don Lino Lazzari, da 50 anni ininterrotti vicario parrocchiale della comunità. L’omelia è stata tenuta dall’amico don Giuliano Simoncelli, curato di Trescore. All’offertorio, la parrocchia — che aveva fatto stampare un numero speciale del notiziario parrocchiale — ha donato a don Simone un calice argentato di inizio Novecento con una sua storia: venne ereditato da don Lino Lazzari, che poi lo donò alla parrocchia, che a sua volta l’ha donato a don Simone. Prima della benedizione le parole del novello sacerdote, con un grande «grazie» rivolto a tante persone: ai genitori e ai nonni vivi e defunti, a chi ha pregato per lui, alla parrocchia e ai suoi sacerdoti. «Oggi non è la mia festa, ma è la festa di tutti. Ringrazio il Signore che mi ha chiamato e a cui chiedo di tenermi sempre una mano sulla testa ». Parole accompagnate dal caloroso applauso dei presenti, molti dei quali si sono poi ritrovati in oratorio per il pranzo comunitario. La sera don Simone ha celebrato la sua seconda Messa nella chiesa parrocchiale di Trescore.

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