Teatro sacro, il weekend di DeSidera: dal Magnificat di Alda Merini a «La ricotta» di Pasolini

Sarà un weekend intenso quello della rassegna di teatro sacro DeSidera. Questa sera è in programma il Magnificat di Alda Merini: in scena c’è Arianna Scommegna, il primo fine settimana di deSidera è già ricco di imperdibili appuntamenti. Stasera a Bergamo, al centro Congressi, si comincia con il Magnificat di Alda Merini con Arianna Scommegna. Appuntamento alle 21 nella sala Oggioni del Centro Congressi. Lo spettacolo è organizzato con la Fondazione Bernareggi in concomitanza con la mostra «Una donna vestita di sole» aperta al Museo Bernareggi fino al 20 giugno (biglietti euro 10).
Domani sera, sabato 10 giugno, alle 21.15, a Mapello, in piazza IV Novembre (la piazza del Comune), va in scena invece lo spettacolo «La Ricotta». Un inedito Antonello Fassari guiderà lo spettatore in un percorso emozionante permettendo di esplorare le potenzialità del lavoro pasoliniano sia nella sua veste letteraria che in quella cinematografica. Ingresso libero.
Lo spettacolo è diviso in due parti. Nella prima si propone una messinscena teatrale totalmente fedele al testo pasoliniano; nella seconda viene proiettato il film diretto da Pasolini della durata di 28 minuti, in cui il testo è usato piuttosto come traccia, non avendo mai scritto Pasolini una vera e propria sceneggiatura. Un percorso emozionante che permette allo spettatore di esplorare le potenzialità del lavoro pasoliniano sia nella sua veste letteraria che in quella cinematografica.
«Non è difficile – scrive l’autore – prevedere per questo mio racconto dei giudizi interessati, ambigui, scandalizzati. Ebbene, io voglio qui dichiarare che comunque si prenda “la ricotta”, la storia della Passione, che indirettamente “la ricotta” rievoca, è per me la più grande che sia mai accaduta, e i testi che la raccontano i più sublimi che siano mai stati scritti».

La ricotta (1964) è un racconto che è diventato l’episodio di un film dal titolo “RO.GO.PA.G.” prodotto da Bini. Siamo sul set cinematografico dove si gira un film sulla Passione di Cristo. Stracci, il protagonista, che fa la parte del Ladrone buono, fra una pausa e l’altra della lavorazione cerca di trovare di che sfamarsi, poiché ha dato alla moglie e ai sette figli il suo cestino. Sullo sfondo, raccontati, i personaggi tipici del grande carrozzone cinematografico: il regista, illuminato e assente, il giornalista inconsapevole marionetta del sistema, il produttore, la Maddalena, le altre comparse.
Una umanità fotografata nel suo rapporto con l’Assoluto e con il profano, come in una sorta di Giudizio Universale, dove Stracci, il generico che diventa protagonista, trasfigurato dalla ricerca del cibo, affronta un Calvario reale ma invisibile a tutti gli altri.