San Giovanni XXIII torna a Bergamo: le sue spoglie attese nella nostra diocesi a giugno 2018

San Giovanni XXIII torna a Sotto il Monte. Nel 2018 i suoi resti mortali, ospitati come quelli di tutti gli altri Papi a Roma, nella basilica di San Pietro, torneranno per un periodo limitato nel suo Paese natale, realizzando il desiderio che lui stesso aveva manifestato negli ultimi mesi del suo pontificato: «Vivo o morto tornerò nella mia terra». L’annuncio è stato dato questa mattina nella curia diocesana dal vescovo Francesco Beschi affiancato dal parroco di Sotto il Monte don Claudio Dolcini, dal vicario episcopale monsignor Vittorio Nozza e dal segretario generale della curia monsignor Giulio Della Vite. «Si tratta di un evento eccezionale – ha sottolineato il vescovo – avvenuto in passato soltanto per un altro pontefice, Pio IX, qualche anno fa». La richiesta è stata inoltrata dalla diocesi a Papa Francesco accogliendo il desiderio di don Claudio Dolcini, parroco di Sotto il Monte, motivato dalla forte devozione dei pellegrini nei confronti di San Giovanni XXIII, e dalla ripetuta richiesta, arrivata da molti, di poterlo venerare nel suo paese natale. «Sotto il Monte – ha osservato il vescovo Francesco – è l’icona di ciò che Papa Giovanni ha rappresentato. Questo ci ha dato la forza di avanzare la nostra domanda, nonostante fossimo consapevoli della delicatezza della situazione. Ci ha riempito di gioia sapere che il nostro appello è stato accolto positivamente». Non sono ancora stati definiti il programma e il periodo preciso dell’arrivo delle spoglie di Papa Giovanni, anche se è stata formulata l’ipotesi che possa ruotare intorno al 3 giugno del 2018, 55° anniversario della morte (3 giugno del 1963), nell’anno del sessantesimo dell’elezione al pontificato (28 ottobre 1958): «Il nostro desiderio – ha precisato il vescovo – è che possa fermarsi anche nella Cattedrale, un passaggio particolarmente significativo nella chiesa che rappresenta il cuore della comunità bergamasca».  Accanto alla devozione popolare, che pure occupa un posto importante, ci sono diversi temi che fanno da sottofondo a questo particolare passaggio di San Giovanni XXIII nella sua terra natale: «Ci sono innanzitutto la tensione alla pace e alla speranza, che in questo momento sono sottoposte a smentite, contraddizioni e fragilità. È stato grandissimo l’impegno di Papa Giovanni sotto questo aspetto», un impegno che può costituire un richiamo forte anche per gli uomini e le donne di oggi. Un altro aspetto di grande valore, ha aggiunto il vescovo, «è l’esperienza del Concilio, che la sua figura ci rimanda continuamente». In questi anni, poi, si fa sempre più urgente anche fare i conti con la presenza di persone di culture e religioni diverse: «Papa Giovanni ci offre una strada da seguire anche nel campo del dialogo ecumenico e interreligioso». Sono tutti elementi che mostrano con chiarezza che l’arrivo delle spoglie di San Giovanni XXIII costituirà un’occasione di riflessione e di approfondimento, un segno forte per tutta la diocesi ma anche per i pellegrini di passaggio. «L’aspetto della devozione resta comunque importante – aggiunge il vescovo Francesco -, dato che Papa Giovanni viene ricordato anche per lo stile semplice e la sua capacità di comunicare e di stare vicino alla gente. Accogliamo la notizia dell’arrivo della salma nella nostra terra come una notizia carica di speranza, coraggio e rilancio dei valori sui quali si fonda la comunità bergamasca».
«Per la nostra comunità si prospetta sicuramente un grande impegno – ha commentato il parroco di Sotto il Monte don Claudio Dolcini – ma il paese ha già dimostrato in passato una grande capacità di accoglienza. Ci rende molto felici che la nostra richiesta di avere con noi per un breve periodo le spoglie di Papa Giovanni sia stata accolta, perché soddisfa il desiderio di molti».