Bossetti colpevole. Alcune considerazioni extragiudiziarie

Il processo al processo

Dunque Bossetti ha ucciso Yara Gambirasio. Brescia ha confermato la sentenza di primo grado. La grande disputa tra innocentisti e colpevolisti dovrebbe prendere atto. Dovrebbe. La vicenda giudiziaria del muratore di Mapello ha portato in primo piano un dato che non riguarda solo Bossetti. Esiste una tenace opinione pubblica che giudica chi deve giudicare e mette sotto processo i processi.

Ora questo atteggiamento, se diffuso e costante, è molto rischioso. La società nel suo insieme funziona se esiste un accordo di minima su chi deve giudicare. Se questo accordo salta, salta la possibilità stessa di vivere in società. Che settori impazziti della mafia si facciano giustizia da soli, si capisce. Ma non si capisce se, saltata la fiducia nel sistema giudiziario, tutta la società si mette a farsi giustizia da sé.

A quel punto non esiste più giustizia e rischia di non esistere più la società. Dunque si deve pensare che Bosetti ha ucciso Yara. Bossetti è colpevole. Fino a prova contraria. Ma se la prova contraria non esiste si deve – si deve – pensare che Bossetti è colpevole.

Il mistero di Ester Arzuffi

Ma come è possibile negare una verità così pesante con una convinzione così ostinata? Diventa importante a questo punto la figura di Ester Arzuffi, la madre di Massimo Bossetti. Il processo ha fatto venire alla luce verità misteriose che nessuno conosceva. Massimo e sua sorella gemella Laura Letizia non sono figli di Giovanni Bossetti, marito di Ester Arzuffi, ma di Giuseppe Guerinoni. Cose note ormai al mondo intero e dintorni.

Ma il processo ha fatto venire alla luce un’ulteriore cruda verità. Anche il terzo figlio di Ester Arzuffi, Fabio, non è figlio di Giovanni Bossetti, ma di un altro uomo che non è il marito e non è il Guerinoni.

Ester Arzuffi, di fronte alle evidenze dei DNA, prima ha affermato che la scienza sbaglia, poi è arrivata a ipotizzare una inseminazione artificiale a sua insaputa. Cose da ridere, se non ci fosse da piangere.

Ester Arzuffi e Massimo Bossetti

Ora si può notare una cosa strana e anch’essa inquietante. In fondo, gli atteggiamenti di Ester Arzuffi sono in buona parte simili a quelli di Massimo Bossetti (che “deve” essere ritenuto colpevole: vedi sopra). Tutti e due hanno una straordinaria capacità di ritenere vero ciò che è falso e viceversa. Tutti e due vivono nel loro mondo e solo un processo li può stanare. Ma anche stanati continuano a dire che quel mondo, il loro, è vero e che tutto l’altro mondo, DNA, processo, giudici, tribunale, indagini, prove di ogni tipo è tutto falso.

Resta solo la pietà

Alla fine resta solo la pietà. La pietà per Bossetti e per sua madre, certo. Ma soprattutto non si dovrebbe perdere la pietà per Yara, adesso che molti investono la loro pietà per Bossetti. Una ragazzina di tredici anni muore, da sola, in un campo. E si capisce che chi ha esercitato quella ferocia non abbia il coraggio di riconoscerla. Si capisce che Bossetti continui a negare, lui, il colpevole. Colpevole, fino a prova contraria.