Terremoto tra Grecia e Turchia: magnitudo 6,7, due morti sull’Isola di Kos, mini tsunami a Bodrum

È di due giovani stranieri morti e più di 120 persone rimaste ferite il bilancio della scossa di terremoto di magnitudo 6,7 che nella notte ha colpito l’isola greca di Kos, nel mar Egeo. L’epicentro è stato localizzato nei pressi di Marmaris, con una profondità di 10 km. Il sisma ha interessato la città turca di Bodrum, la costa turca meridionale e le vicine isole greche, comprese Creta e Rodi. Erano l’1.31 locali quando la terra ha tremato provocando il panico tra la popolazione che si è riversata in strada. Le zone coinvolte sono frequentate da molti turisti, anche italiani. Dai centri di segnalazione dei terremoti europei immediato l’allarme tsunami, definito comunque “di piccola entità”. I danni maggiori si sono registrati sull’isola di Kos con crolli di edifici e quello di un pontile di un bar sull’acqua, provocando l’isolamento su una piattaforma pericolante sul mare dei clienti, messi in salvo da Guardia Costiera e vigili del fuoco. A Bodrum, l’antica Alicarnasso, il sindaco Mehmet Kocadon ha parlato di danni alle case mentre è crollata l’antica moschea della città. Evacuato l’ospedale cittadino, segnalati allagamenti per l’onda anomala.

Venezuela: sangue sullo sciopero anti-Maduro, due giovani morti

È finita nel sangue la giornata di sciopero generale indetta, in Venezuela, dagli oppositori del presidente Nicolas Maduro. Due giovani, infatti, sono morti nelle manifestazioni in piazza: si tratta di un 24enne, colpito da un colpo d’arma da fuoco nei sobborghi di Caracas, e di un 23enne ammazzato a Valencia, nel nord del Paese. Oltre 260 le persone arrestate in tutto il Venezuela, in particolare nello stato di Zulia, dove ne sono state fermate circa la metà. Secondo i promotori, l’adesione allo sciopero è stata dell’85%, ma qualcuno ha ammesso che – pur volendo aderire alla protesta – è stato costretto a lavorare per la troppa povertà. In contrapposizione a Maduro e alla sua repressione, Isaias Medina, diplomatico venezuelano in carica all’Onu, si è dimesso dall’incarico: “Per la violenza usata, la morte di studenti, la risposta aggressiva a manifestazioni pacifiche. Questi sono punti di non ritorno non negoziabili”.

Migranti: l’Austria chiede di bloccare i migranti a Lampedusa

Non si arresta l’offensiva dell’Austria contro l’Italia sul tema migranti. Ieri, il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz ha affermato che “pretendiamo che venga interrotto il traghettamento di migranti illegali dalle isole italiane, come Lampedusa, verso la terraferma”. Lo ha detto dopo aver incontrato, a Vienna, il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano. Secondo Kurz, “il salvataggio in mare non deve essere un ticket per l’Europa centrale”. Per cui, pur ammettendo che “attualmente al Brennero c’è una cooperazione tra le forze di polizia”, “se l’Italia continuerà a far arrivare migranti verso nord allora chiuderemo i nostri confini”, con la chiusura del valico. Decisa la replica del sindaco di Lampedusa, Totò Martello: “Una dichiarazione del genere me la sarei aspettata da un naziskin, non certo da un rappresentante delle istituzioni di un Paese della Comunità europea”. “Evidentemente Kurz non sa neppure quanto è grande Lampedusa – prosegue Martello – e dimentica che nella nostra isola vivono 6mila persone che si sentono europee”.

Brexit: in salita i negoziati tra Londra e Bruxelles

Non sembrano appianarsi le divergenze tra Londra e Bruxelles nei negoziati per la Brexit. Secondo il capo negoziatore Ue, Michel Barnier, “restano divergenze fondamentali sulla questione cruciale di come garantire i diritti dei cittadini europei nel Regno Unito e su diversi altri punti come quelli dei diritti dei futuri membri di queste famiglie e l’esportazione di alcune garanzie sociali”. “Non siamo nello stato d’animo di fare concessioni” alla Gran Bretagna, ha aggiunto Barnier, visto che “i negoziati cominciano appena, bisogna essere seri”. “Per arrivare a una soluzione ci vorrà flessibilità”, ha replicato il responsabile britannico per la Brexit, David Davis, che dopo l’incontro di ieri si è detto ottimista: “Siamo incoraggiati dai progressi, ci sono molte cose su cui essere positivi”.

Cina: devastante esplosione in un ristorante a Hangzhou

Un’esplosione in un ristorante nella città di Hangzhou, capitale della provincia orientale di Zhejiang, in Cina, ha provocato la morte di due persone mentre almeno 55 sono quelle che risultano ferite, 12 delle quali in modo grave. Lo scoppio, causato da una fuga di gas, ha mandato in frantumi i vetri delle finestre e ha fatto divampare un incendio le cui fiamme hanno avvolto numerose automobili in sosta nei pressi del ristorante.