Sacerdoti in movimento: diciassette parroci, un amministratore parrocchiale, ventidue vicari parrocchiali, a cui si aggiungono nomine in Seminario e all’Azione cattolica. Sono le designazioni effettuate quest’anno dal vescovo Francesco Beschi, che diventeranno effettive con la nomina a metà settembre. Il numero dei parroci di quest’anno non è elevato se confrontato con quello degli ultimi anni, che hanno visto, per esempio, il record di 44 nomine nel 2013, 35 nel 2012, 30 nel 2014, 33 nel 2015 e 17 nel 2016, tante come quest’anno, per un totale di 176 nomine negli ultimi sei anni. Quest’anno soltanto un parroco, quello di Calepio, si ritira per limiti di età. La geografia dei movimenti tocca ogni angolo della diocesi, tranne la città, con nessun cambiamento, mentre negli ultimi sette anni ha visto ben 25 cambi di parroco su 31 parrocchie cittadine.
Anche nelle nomine di quest’anno ci sono comunità vaste e importanti, come si usa dire, per esempio Curno, vacante dallo scorso autunno per la morte del parroco; Ranica, paese che negli ultimi decenni ha visto un tumultuoso sviluppo edilizio. Ci sono poi parrocchie di medie e piccole dimensioni nelle valli, confermando il lungo trend che vede assegnato un parroco anche a comunità piccole, non raramente riunendo la guida di quelle confinanti. È il caso di Branzi con Trabuchello; Vilminore, con Vilmaggiore e Pezzolo; Poscante con Stabello; Torre de’ Busi con San Gottardo e San Marco. Cambio anche a Borgo di Terzo, che sarà guidata ancora da un amministratore parrocchiale. Un’altra curiosità è la verde età, 37 anni, del nuovo arciprete di Vilminore, dove approderà don Angelo Scotti, curato di Torre Boldone.
Una caratteristiche che balza all’occhio è lo scarso numero (soltanto due casi) di trasferimenti di parroci allo scadere dei nove anni di partenenza, periodo ideale suggerito dalla Conferenza episcopale italiana e poi fatto proprio anche dal Sinodo del vescovo Roberto Amadei. Però i nove anni — che nella nostra diocesi scadevano esattamente quest’anno per la prima volta — sono saggiamente visti in un’ottica elastica, cioè non sono considerati come un periodo cronologico drasticamente insuperabile o intangibile, perché vengono vagliati i singoli casi. Un’altra caratteristica di quest’anno è il numero elevato di alternanza nei direttori di oratori, che toccano 9 parrocchie, fra cui alcune decisamente importanti e vaste. Infine le nomine in tre ambiti diocesani importanti. In Seminario, don Giovanni Rota diviene direttore degli studi della Scuola di Teologia, succedendo a don Massimo Epis, nominato nell’ottobre dello scorso anno preside della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano. Don Fabio Togni è invece il nuovo direttore dell’Issr (Istituto superiore di Scienze religiose). Don Alberto Monaci, direttore dell’Ufficio diocesano pastorale dei movimenti religiosi alternativi, sarà anche assistente diocesano di Azione cattolica, succedendo a monsignor Silvano Ghilardi, scomparso improvvisamente il 23 agosto dello scorso anno.
Carmelo Epis