Ho iniziato a pregare con il “breviario”. Ma non è roba per noi “poveri laici”…

Il “compagno don Camillo” legge il breviario camuffato nei Pensieri di Lenin

Ho iniziato a pregare con l’ufficio divino, quello che si chiama ecclesiasticamente “breviario”. Sono contenta di tentare. Ma ho l’impressione che si tratti di “cose da preti” o da monaci. Quella preghiera così bella non è stata pensata per noi “poveri laici”. Tu che sei monaca cosa ne pensi? Lia

Cara Lia, è ammirevole il tuo desiderio di accostarti alla preghiera del breviario, e pur nella reale fatica di introdurti in questa modalità di pregare, sai coglierne la bellezza per la tua vita.

La preghiera di tutta la Chiesa

La liturgia delle ore non è solo pensata per i preti o i monaci, ma è la preghiera di tutta la Chiesa, di tutti i membri del popolo di Dio, laici compresi. Con essa. come credenti, assolviamo all’invito del Signore di pregare sempre, e di santificare le ore del giorno, cosicché tutta la nostra vita, sia un culto a Dio gradito.

La ricchezza della liturgia delle ore, prolungamento dell’Eucarestia, è tale da risultare a volte difficile, e pertanto è bene esservi introdotti e aiutati a comprenderla. Le comunità religiose, monastiche e, perché no, anche le parrocchie, dovrebbero assolvere alla funzione pedagogica di introdurre i fedeli in questa modalità di pregare.

La ricchezza dei salmi

Penso solo alla ricchezza dei salmi che, assieme alle letture bibliche e patristiche, costituiscono la parte consistente della liturgia delle ore. Per questo la qualità della preghiera ecclesiale, dipende principalmente dal modo con cui si comprende, si vive e si realizza la salmodia. Nei salmi troviamo la migliore pedagogia della preghiera cristiana e perciò la Chiesa, fin dalle sue origini, ha sempre riservato un luogo privilegiato nella sua azione liturgica.

Dare ai salmi la giusta comprensione e conoscenza è assai importante per poter pregare, e fare di essi un nutrimento spirituale per la propria esistenza. Alcuni salmi sono di facile comprensione e più accessibili alla nostra esperienza, altri sono più complessi, lontani dal nostro modo di pensare e pregare.

Alcune difficoltà provengono da un linguaggio e ambienti lontani geograficamente e temporalmente; altre da alcuni testi che sovrabbondano di sentimenti di minaccia e di vendetta, o nei quali l’orante si presenta come modello di perfezione così lontana da noi.

La comprensione cristiana

È necessario essere guidati a comprendere i salmi in senso cristiano, in modo da poterli pregare e gustare in tutta la loro bellezza. I salmi, raccontano la storia della salvezza nella quale anche noi siamo inseriti.

Vanno oltre il limitare di un epoca o di precise circostanze, e acquistano il loro senso più pieno di preghiera per le lotte del vivere quotidiano, di rendimento di grazie per i doni ricevuti.

Sono adatti per ricordare avvenimenti diversi senza rinchiuderci in un fatto determinato. Possono evocare non soltanto una difficoltà concreta che forse ci preoccupa, ma anche un insieme di situazioni personali, ecclesiali, mondiali.

Dal nostro piccolo mondo al mondo

In questo modo usciamo dal nostro “piccolo mondo” nel quale siamo a volte rinchiusi, per aprirci al mondo e alle sue necessità. La preghiera liturgica diventa intercessione per tutti i bisogni e le situazioni, si fa voce della chiesa che intercede presso il Padre per ringraziare e portare le sofferenze dell’umanità.

Recitando e cantando le lodi del Signore ci facciamo mediatori di tanti fratelli e sorelle, e come gli antichi profeti, intercediamo per la salvezza di tutti. Essa ci preserva dalla tentazione di una preghiera che ripiega su sé stessi, sul piccolo mondo che ci circonda e dilata i nostri cuori a un amore più grande, alle esigenze del vangelo e di tutti gli uomini, divenuti in Cristo, nostri fratelli.

Pregando i salmi, come Gesù l’orante per eccellenza, preghiamo nel suo nome e offriamo al Padre il frutto della nostra lode. La preghiera liturgica ci educa a un pregare credente che va oltre le nostre richieste personali, il nostro sentire, e ci spalanca a una dimensione universale, ad avere il cuore rivolto sul mondo. Allora cara Lia, accetta la sfida della fatica di percorrere, oltre alla tua preghiera personale, la via della preghiera liturgica, e anima la tua famiglia e la tua comunità perché possiate intraprendere il cammino di una nuova umanizzazione che entra nel pregare di Cristo, per acquisire il suo sguardo e quello del Padre, sul nostro mondo.