Molte fedi sotto lo stesso cielo. Il cardinale Ravasi: “L’uomo diventa costruttore quando sceglie di conoscere”

Beati i costruttori: lectio magistralis del Cardinal Ravasi sul tema scelto da Molte Fedi per l’edizione 2017.
Venerdì sera, nella Chiesa di S.S. Bartolomeo e Stefano, il Cardinale Gianfranco Ravasi ha inaugurato il primo degli incontri di Molte Fedi Sotto Lo Stesso Cielo per riflettere sul tema di questa decima edizione, “Beati i costruttori”.
L’intervento del Cardinale è stato circolare, articolato in tre momenti: la beatitudine dei costruttori, la maledizione dei distruttori e, infine, la beatitudine dei distruttori.
“Costruire è analogia teologica e cristologica perché nella Bibbia si costruisce tutto e sempre. Dio è costruttore e lo è anche l’uomo” argomenta Ravasi.
Dio costruttore è presente nella Bibbia fin dalla Genesi. “Dio creatore è costruttore, lavoratore e, infatti, nelle prime pagine quando si racconta la creazione viene descritto attraverso parole ebraiche che evocano le maestranze artigiane proprie del popolo ebraico: Dio è vasaio quando plasma Adamo ed è contadino nel giardino dell’Eden (Gen 2). Dio è architetto (Giob 38) e artista (Prov 8), quando come Sapienza creatrice danza per l’ebbrezza della creazione”. Il Padre costruisce e come lui anche il Figlio.
Dio costruisce e, creato a sua immagine, anche l’uomo lo fa. “L’uomo diventa costruttore quando sceglie di conoscere mangiando dell’albero della conoscenza” – continua Ravasi – “Ne mangia e impara a costruire. Dio pianta un giardino, l’uomo costruisce una città. E proprio la prima città, Enoch, fondata da Caino diventa grembo di violenza. Prima ancora di Babele, il sogno precipitato della globalizzazione”. La riflessione sull’uomo costruttore continua, poi, su un piano molto più terreno, quello di un Dio che si fa uomo per gli uomini. L’uomo costruisce il tempio, casa di Dio, che sceglie di restringersi per adattarsi e abitare il piccolo spazio a lui dedicato, che Salomone riconosce come pieno e vuoto di Dio allo stesso tempo. Soprattutto, però, l’uomo si fa costruttore come Dio nel generare la vita. La parola “costruire” e la parola “figlio” in ebraico hanno la stessa radice e “figlio” è la seconda parola più usata nella Bibbia. “Costruire è dare vita, generando un figlio. Dio creò l’uomo a sua immagine, a sua immagine lo creò. Maschio e femmina li creò. Maschio e femmina sono in Dio e sono Dio. L’uomo continua l’amore della capacità creativa”.
Sintetiche ma altrettanto profonde le riflessioni sulla maledizione del distruttore e la sua benedizione.
“La Bibbia non è il racconto di un uomo perfetto, ma la biografia della realtà umana, di cui la violenza è elemento strutturale e che è maledizione spirituale. Eppure” – conclude “anche il distruttore può essere beatificato: la beatitudine del distruttore, di colui che abbatte i muri”.

Foto Gennari-Sir