“Dio ci ha creati per la gioia e per la felicità, e non per crogiolarci in pensieri malinconici. Ecco perché è importante custodire il proprio cuore, opponendoci alle tentazioni di infelicità, che sicuramente non provengono da Dio”. “E laddove le nostre forze apparissero fiacche e la battaglia contro l’angoscia particolarmente dura, possiamo sempre ricorrere al nome di Gesù”, il consiglio di Francesco:”Possiamo ripetere quella preghiera semplice, di cui troviamo traccia anche nei Vangeli e che è diventata il cardine di tante tradizioni spirituali cristiane: ‘Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!’”. “Bella preghiera!”, ha commentato il Papa a braccio: “Signore Gesù, Cristo, Figlio di Dio vivo, abbi pietà di me peccatore. Questa è una preghiera di speranza, perché mi rivolgo a colui che può spalancare le porte, risorgere e farmi guardare orizzonte della speranza”. “Non siamo soli a combattere contro la disperazione”, ha assicurato Francesco: “Se Gesù ha vinto il mondo, è capace di vincere in noi tutto ciò che si oppone al bene. Se Dio è con noi, nessuno ci ruberà quella virtù di cui abbiamo assolutamente bisogno per vivere. Nessuno ci ruberà la speranza. Andiamo avanti!”.

“Sono lieto di accogliere i rappresentanti della Caritas, qui convenuti per dare inizio ufficiale alla campagna ‘Condividiamo il viaggio’, che ho voluto far coincidere con questa udienza”. È il saluto del Papa, subito dopo la catechesi dell’udienza generale di oggi, a piazza San Pietro, prima di cominciare i saluti nelle varie lingue. “Do il benvenuto ai migranti, richiedenti asilo e rifugiati che, assieme agli operatori della Caritas Italiana e di altre organizzazioni cattoliche, sono segno di una Chiesa che cerca di essere aperta, inclusiva e accogliente”, l’omaggio di Francesco: “Grazie a tutti voi per il vostro instancabile servizio”. “Avete già fatto l’applauso – ha proseguito Francesco rivolgendosi a braccio ai 20mila fedeli presenti in piazza San Pietro -. Meritano veramente tutti un grande applauso!”.
“Con il vostro impegno quotidiano, voi ci ricordate che Cristo stesso ci chiede di accogliere i nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati con le braccia ben aperte”, le parole di Francesco: “Proprio così, con le braccia ben aperte!”, ha proseguito facendo lui stesso il gesto. “Quando le braccia sono aperte – ha detto il Papa ancora a braccio – sono pronte a un abbraccio sincero, affettuoso e avvolgente, un po’ come questo colonnato di piazza San Pietro, che rappresenta la Chiesa madre che abbraccia tutti nella condivisione del viaggio comune”.

“Do il benvenuto anche ai rappresentanti di tante organizzazioni della società civile impegnate nell’assistenza a migranti e rifugiati che, assieme alla Caritas, hanno dato il loro sostegno alla raccolta di firme per una nuova legge migratoria più attinente al contesto attuale”. Sono le parole dedicate dal Papa, subito dopo la catechesi generale e prima dei saluti nelle varie lingue, ai protagonisti, insieme alla Caritas, della Campagna “Condividiamo il viaggio”, citata da Francesco anche durante la catechesi come esempio concreto di speranza. La Campagna di Caritas Internationalis, inaugurata ufficialmente proprio oggi dal Papa, è stata ricordata da Francesco anche durante i saluti ai pellegrini di lingua inglese. Oggi, in Sala stampa vaticana, la Campagna verrà anche presentata ai giornalisti.