Amoris Laetitia, gli orientamenti del vescovo Francesco. Accompagnare, discernere e integrare: «Il Vangelo va annunciato a tutti»

A novembre saranno comunicati i nomi dei sacerdoti incaricati di accompagnare le famiglie in situazioni in difficoltà, cioè separati, divorziati e risposati, seguendone il discernimento e l’integrazione nelle comunità cristiane. Lo ha annunciato il vescovo Francesco Beschi durante l’incontro, nei giorni scorsi nella sede del Paradiso, con il gruppo La Casa, che segue spiritualmente queste persone. A questi sacerdoti potranno rivolgersi le persone singole, le guide spirituali e i parroci. L’incontro è stato organizzato per illustrare nei dettagli e nei contenuti gli «Orientamenti» del vescovo per la nostra diocesi dopo la pubblicazione dell’esortazione apostolica «Amoris Laetitia» di Papa Francesco, non essendoci ancora i pronunciamenti sul tema da parte delle Conferenze episcopali italiana e della Lombardia. «Gli Orientamenti diocesani erano molto attesi e sono destinati anche a tutti i giovani che vogliono costruire una famiglia — ha detto don Edoardo Algeri, direttore dell’Ufficio diocesano pastorale della famiglia, aprendo l’incontro —. Noi amiamo la famiglia, che ha tanti talenti, e non ci uniamo ai troppi cori della società che vedono soltanto difficoltà, litigi e screzi nella famiglia». «Gli Orientamenti sono scanditi da tre verbi: accompagnare, discernere, integrare», ha aggiunto monsignor Eugenio Zanetti, responsabile del gruppo La Casa, sintetizzando il percorso degli Orientamenti. Il diacono permanente Oliviero Dal Molin ha invece presentato i passi che parlano del primo avvicinamento, ricordando a proposito anche l’apertura di due centri di primo ascolto a Stezzano e Ardesio.
È seguito l’intervento del vescovo. «Molto si è detto e scritto sulla “Amoris Laetitia”, dimenticando che è frutto delle riflessioni sinodali ed è espressione di grande portata del magistero pontificio. L’“Amoris Laetitia” parla di amore nella famiglia ed è destinata a tutti, non soltanto a separati e divorziati. il Vangelo va annunciato a ogni persona e a ogni esperienza umana, che sono così aperte a quella speranza generata dal Vangelo: è questo il modo con cui io leggo l’“Amoris Laetitia”». Il vescovo ha quindi indicato tre «segmenti» con cui leggere e applicare gli Orientamenti diocesani. Il primo è il cambiamento. «Il Vangelo non cambia, ma cambia la storia e l’incarnazione del Vangelo. Anche la famiglia cristiana non è più quella dei tempi, pur affascinanti, dell’“Albero degli zoccoli”. Perciò non idealizziamo il tempo passato, ma lasciamoci provocare lo Spirito per testimoniare il Vangelo nel nostro oggi». Il secondo segmento è la comunità cristiana come soggetto dell’agire verso la famiglia. «Ogni persona, famiglia o gruppo possono leggere il testo dal loro punto di vista, ma devono ricordare che il soggetto è l’intera comunità cristiana che si prende cura delle situazioni della famiglia. Non dobbiamo impalcarci a giudici, oppure essere indifferenti o superficiali. Queste persone e famiglie non cercano misericordia facile o preti con l’assoluzione di manica larga».
Il terzo segmento è la meraviglia delle relazioni. «Non è poesia o psicologia, ma è la caratteristica della vita — ha aggiunto il vescovo. Anche l’amicizia è una forma di relazioni d’amore». Il vescovo ha accennato anche a un tema emergente. «Oggi anche le relazioni omosessuali interpellano il mondo e anche la comunità cristiana. Cosa dire a queste persone? Già nei contributi inviati per il Sinodo dei giovani del prossimo anno su giovani, emerge che non si può affrontare l’argomento giovani e amore prescindendo dalla sessualità».