Fare i preti oggi

Nei giorni nei quali la nostra Diocesi ricorda i 450 anni della fondazione del Seminario e i 50 anni dall’inaugurazione della sua ricostruzione, presso il colle di San Giovanni in città alta, ho preso l’impegno di riflettere e orientare le mie letture sul tema della vocazione sacerdotale.

Un documento per capire

Una prima lettura interessante, che mi permette di rileggere con riconoscenza i sette anni vissuti in Seminario, è il bel documento della Congregazione per il Clero, di recente pubblicazione, intitolata Il dono della vocazione presbiterale – Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis. Il testo tiene conto delle acquisizioni teologiche degli ultimi decenni sul tema del sacerdozio ministeriale e dell’abbondante riflessione di Papa Francesco sulla vita e il ministero dei ministri ordinati. Il documento indica quattro linee guida per la formazione dei sacerdoti che deve essere unica, integrale, comunitaria, missionaria.

Preti in un mondo che cambia. Vertiginosamente

Non intendo qui analizzare il documento, ma soltanto prendere atto con gioia, coinvolgendo in questo anche i fedeli laici, di come la Chiesa sia costantemente attiva nel pensare e mettere in atto una preparazione dei sacerdoti che sappiano configurare la loro vita a Cristo, nel servizio ai fratelli, in un mondo caratterizzato dalla repentinità di cambiamenti, anche profondi, in molti ambiti della vita umana. I rischi, in un tempo come questo, sono molteplici.

Due errori opposti

Due sono gli estremi pericolosi e deleteri, dal mio punto di vista, per la fede. Il primo è quello di non dire la Verità di Dio e dell’uomo, assecondando il relativismo del mondo contemporaneo, vivendo con l’ossessione di ricevere facili consensi che altro non dicono se non che si è detto quello che fa comodo ad altri. Il secondo è l’irrigidimento che conduce a trovare rifugio in un passato che non c’è più, in forme di vita ecclesiale che, mentre paiono assicurare un’identità forte, pongono in realtà chi ne fa parte in radicale isolamento rispetto alla storia nella quale, come credenti, siamo chiamati a vivere e proclamare il Vangelo.

Da qui la necessità di avere orientamenti precisi nella formazione dei sacerdoti sia nel percorso seminariale sia a livello di formazione permanente dei ministri ordinati. Mi riprometto di proseguire la riflessione, guardando in particolare ad alcune scelte del nostro Seminario di Bergamo.