Quei rituali del consumo sempre più invadenti: ma il tempo della festa è quello delle relazioni

Come ci ricordava Papa Francesco riproponiamo all’attenzione di tutti come i bisogni profondi del cuore dell’uomo e della donna – il bisogno di senso della vita, il bisogno di unità interiore, il bisogno di relazioni forti, il bisogno di verità e di felicità, il bisogno di spiritualità e di trascendenza – trovino nella società odierna la possibilità di esprimersi e di essere soddisfatti, o viceversa sempre nuovi ostacoli che  strutturalmente allontanano le persone dal soddisfare quelle esigenze che esaltano la qualità della vita.

Oggi si tende sempre più a parlare di tempo libero e sempre meno di festa, sempre più di week end e sempre meno di domenica. Questo cambiamento culturale chiede alla società tutta e ai cristiani in particolare fermezza e vigilanza perché non venga meno il tempo della festa. Oggi, si aggiunge una nuova sfida dalla società dei consumi e dall’aumento delle aperture domenicali e durante alcune festività importanti, dei negozi e centri commerciali. Si mostra così ancor più evidente come il tempo libero coincida ormai con il tempo del consumo. E’ sotto i nostri occhi come i luoghi ed i rituali del consumo diventano sempre più invadenti. Questi spazi tendono ad assorbire dentro la propria struttura funzioni che erano della società: relazioni fra persone, senso di appartenenza comunitaria (pensiamo ad esempio al fenomeno di famiglie che trascorrono gran parte della domenica nei grandi supermercati). Lavoro e consumo, sono sempre più strettamente congiunti (si lavora per consumare, si consuma per poter lavorare). Vi è un reale rischio che il consumo diventi una nuova ideologia. La società dei consumi fa leva profondamente sulle emozioni, trasforma bisogni veri, in bisogni altri, aggirando la ragione che ne è la grande nemica perché prende le distanze dall’oggetto e dalle proprie passioni. Di fronte a questa sfida la comunità tutta e quella cristiana in particolare è chiamata ad un profondo lavoro educativo per una ecologia della persona, per una ecologia dei desideri come ribadisce l’esortazione apostolica Laudato Si riprendendo la dottrina sociale della chiesa di sempre.

Occorre dunque preservare la domenica e le grandi feste come giorno delle relazioni, giorno dei beni immateriali, giorno di spiritualità, di ricerca di se stessi e del senso della vita. E’ opportuno che anche la legislazione favorisca con una adeguata regolazione i tempi della festa, preservando  la domenica dalla logica del consumo di beni materiali. I cristiani da parte loro evitino, secondo anche la logica del consumo critico, di utilizzare la domenica come giorno di acquisti e recuperino dentro alla comunità che celebra radunandosi nella fraternità, il valore del tempo e delle relazioni, vivendo in pienezza il tempo della domenica e della festa.