“Cerco giovane con esperienza”: la storia di Francesca, studente e insegnante

Sul finire di gennaio in Fuci continuiamo a riflettere sul tema “Giovani tra formazione e lavoro”, complice la sessione invernale, che ci ricorda ansiosamente il nostro dovere da studenti, la partenza di un nuovo anno solare, e il ricordo ormai sepolto delle ferie appena trascorse.

Dopo Enrico, che attraverso il lavoro ha scoperto la preziosità del tempo da dedicare allo studio, altra protagonista della nostra riflessione è stata Francesca, studentessa dell’Istituto di Scienze Religiose di Bergamo e che molto presto verrà coronata con il tanto desiderato alloro e entrerà nel mondo del lavoro, un modo che già conosce, grazie all’opportunità di svolgere il lavoro per cui si stava formando già dai primi anni della sua formazione.

Questa opportunità ha permesso a Francesca di vivere il presente attraverso la formazione ma anche il futuro nel mondo del lavoro, una grandissima fortuna che ci racconta attraverso la sua storia: “Spesso tra le offerte di lavoro si leggono annunci come “Cerco giovane con esperienza”: io mi sento particolarmente fortunata perché fin dai primi mesi di università ho potuto iniziare a svolgere il lavoro che sognavo e per il quale mi stavo preparando, tanto che oggi, a 26 anni, posso dire di potermi ritrovare in questo identikit che spesso, invece, suona solo come un ossimoro. Dopo cinque anni di liceo artistico nel corso dei quali ho conosciuto diversi professori molto bravi, infatti, che hanno fatto nascere in me il desiderio di trasmettere ad altri ragazzi quello che io avevo ricevuto da loro, ho deciso di inscrivermi all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bergamo. Sinceramente non avrei mai pensato di venir chiamata a svolgere delle supplenze dopo soli quattro mesi dall’inizio delle lezioni universitarie, e invece a 19 anni appena compiuti mi son ritrovata catapultata nell’affascinante ed al contempo complesso mondo dell’insegnamento. Ho cominciato con supplenze di poche ore o di breve durata, che però man mano sono aumentate. Da una parte ero contenta per questi incarichi che di volta in volta mi venivano affidati, tuttavia la sfida più grande a cui ho dovuto far fronte è stata quella di mantenere un certo equilibrio tra il tempo da dedicare allo studio e le ore necessarie allo svolgimento e alla preparazione delle lezioni. Ovviamente senza tralasciare le amicizie e le altre attività che caratterizzano la vita di una ventenne.

Non dico che in questi anni sia sempre stato facile tenere insieme studio, lavoro, amici, oratorio e tutto il resto, tuttavia ho davvero sperimentato che quando c’è la passione per quello che si sta facendo tutto diventa possibile.

Inoltre, insieme alla mia buona volontà, è stato fondamentale anche l’appoggio che ho trovato in alcuni adulti, in particolare in certi colleghi: i consigli che mi hanno dato e soprattutto il loro esempio sono stati davvero preziosi per i miei primi passi nel mondo del lavoro.”