Papa Francesco: “Quando si legge Parola di Dio bisogna ascoltare con il cuore aperto”

La Liturgia della Parola “è un’esperienza che avviene in diretta e non per sentito dire, perché quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura, Dio stesso parla al suo popolo e Cristo, presente nella sua parola, annunzia il Vangelo”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi. “Quante volte, mentre si legge la Parola di Dio – ha proseguito Francesco a braccio – si commenta: ‘guarda quello, guarda quella’, e si cominciano a fare dei commenti”. “Si devono fare dei commenti mentre si legge la Parola di Dio?”, ha chiesto due volte il Papa dialogando con i fedeli: “No, perché se tu fai delle chiacchiere con la gente, non senti la Parola di Dio”. “Quando si legge la Parola di Dio nella Bibbia – ha ammonito Francesco sempre fuori testo – dobbiamo ascoltare, aprire il cuore, perché è Dio stesso che ci parla, e non pensare altre cose o parlare di altre cose”. “Non credo che sia molto capito”, il commento ancora a braccio. Nella Liturgia della Parola, ha spiegato Francesco, “le pagine della Bibbia cessano di essere uno scritto per diventare parola viva, pronunciata da Dio stesso che, qui e ora, interpella noi che ascoltiamo con fede. Lo Spirito che ha parlato per mezzo dei profeti e ha ispirato gli autori sacri, fa sì che la Parola di Dio operi davvero nei cuori ciò che fa risuonare negli orecchi”. “Ma per ascoltare la Parola di Dio bisogna avere anche il cuore aperto, per ricevere le parole nel cuore”, ha commentato il Papa a braccio: “Dio parla e noi gli porgiamo ascolto, per poi mettere in pratica quanto abbiamo ascoltato”.
Il Papa ha fatto oggi il suo ingresso in piazza San Pietro poco prima delle 9.40, e appena iniziato il giro sulla jeep bianca scoperta nei vari settori della piazza, acclamato come sempre dalle migliaia di fedeli presenti, ha fatto fermare la papamobile per ospitare a bordo sei bambini, tre ragazzi e tre ragazze, che lo hanno accompagnato per tutto il tragitto sorridenti e incuriositi. Tra i vari doni che i fedeli hanno offerto a Francesco, anche una maglia di calcio che lui ha afferrato prontamente al volo. Tra le bandiere variopinte che hanno fatto da coreografia alla piazza, anche quelle bianco e azzurre dell’Argentina. Non è mancata una sosta della papamobile per sorseggiare una tazza di mate, che il Papa ha gradito molto. Prima di percorrere, come al solito, a piedi il tratto che lo separa dalla sua postazione al centro del sagrato, Francesco si è congedato dai suoi piccoli ospiti, che sono scesi prima di lui, salutandoli affettuosamente. Poi una piccola deviazione verso la prima fila delle transenne, per accarezzare ancora alcuni bambini che hanno richiamato la sua attenzione.