I primitivi: i pupazzi di plastilina del premio Oscar Nick Park da Galline in fuga all’Età del bronzo

Curiosità e apprensione ha suscitato il film “Sono tornato” di Luca Miniero, commedia che attualizza in chiave italiana il concept del libro di Timur Vermes. A motivare le attese dell’opinione pubblica è la riflessione su cosa resti della figura di Mussolini nella memoria collettiva. Espediente narrativo nel film è la (ri)comparsa di Mussolini (Massimo Popolizio) al giorno d’oggi: lo vediamo aggirarsi per la città di Roma, tra incredulità, sdegno o persino simpatia. C’è poi l’incontro con il documentarista Andrea Canaletti (Frank Matano), che cerca di sfruttarne la popolarità. Quale dato emerge? Se il ritorno di Mussolini è un gioco di fantasia, vera invece è la fotografia di un Paese bloccato tra individualismo ed egoismo. Può darsi che quello di Miniero sia un quadro non esaustivo e parziale, ma certo arriva a toccare corde scoperte e scomode.

Si chiama “Ore 15:17. Attacco al treno” l’ultimo film di Clint Eastwood, che ha voluto raccontare una storia di vera di coraggio e patriottismo. Eastwood è rimasto colpito dall’attentato terroristico sul treno Amsterdam-Parigi nel 2015, quando tre giovani californiani salvarono i passeggeri del convoglio. E a interpretare i giovani il regista ha chiamato proprio i protagonisti della vicenda. Stupisce sempre la capacità di Eastwood (classe 1930) di diversificare i suoi progetti, uniti forse dal desiderio di raccontare quell’America problematica ma fiera.

È un biopic “Final Portrait. L’arte di essere amici” firmato dall’attore-regista Stanley Tucci. La storia fotografa il pittore svizzero Alberto Giacometti (Geoffrey Rush) nel 1964, alle prese con il ritratto dello scrittore James Lord (Armie Hammer), in una lavorazione disordinata che metterà a nudo i due protagonisti. Il film presentato al 67° Festival di Berlino nel 2017. E sempre dalla Berlinale 2017 arriva la commedia britannica “The Party” di Sally Potter. È la storia di un gruppo di amici in interno, che si ritrova per festeggiare il ruolo politico di Janet (Kristin Scott Thomas). L’atmosfera di euforia cambia quando il marito di Janet, Bill (Timothy Spall), si lascia andare ad alcune rivelazioni che aprono a riflessioni più amare. Girato in bianco e nero, il film è segnato da un umorismo noir.
Nuova animazione per il premio Oscar Nick Park, “I primitivi” (“Early Man”). Il regista, animatore e sceneggiatore inglese, famoso per i suoi lavori animati con la plastilina – “Galline in fuga” e “Wallace & Gromit” – racconta le divertenti avventure di un gruppo di primitivi minacciati dall’ingresso nell’Età del Bronzo. Film godibile, dalla sicura resa spettacolare.

(*) Commissione nazionale valutazione film Cei