Bibbiopoli, a Ponte Nossa un gioco da tavolo per riscoprire i luoghi in cui è vissuto Gesù

Un gioco da tavolo per riscoprire i luoghi della fede in cui è vissuto Gesù. È quello che don Alessandro Angioletti, parroco di Ponte Nossa e Ponte Selva, ha realizzato per i suoi ragazzi e che viene distribuito durante le Messe e gli appuntamenti della Quaresima. Si tratta di Bibbiopoli, nome che richiama chiaramente il famoso gioco da tavolo Monopoly e dal quale il sacerdote ha ripreso alcune caratteristiche. «Questo gioco è per tutta la famiglia – sottolinea don Angioletti -. Il tema che guida le mie comunità durante quest’anno pastorale è “Venite e vedete”, così, con la modalità del gioco, si potranno scoprire i luoghi dove è nata la nostra fede cristiana, perché attraverso essa possiamo rispondere alla chiamata del Signore. Senza la fede la chiamata non sarebbe udibile». Dadi, pedine, taglie in lire, tabellone, alberghi, case e tutte le componenti del famoso gioco saranno messi a disposizione nell’arco dei quaranta giorni quaresimali, così il gioco sarà completo il giorno di Pasqua. «Gli imprevisti prendono il nome di “elemosina”, mentre le probabilità sono chiamate “riflessioni” e luoghi riportati sono quelli citati nel Vangelo – spiega il parroco -. Il libretto delle istruzioni “Venite e vedete” è da consultare ogni sera: accompagna infatti le famiglie nella preghiera, con la descrizione del singolo luogo e il brano di Vangelo al quale si riferisce». I primi componenti del gioco, dadi e contratti, sono stati consegnati il mercoledì delle Ceneri e altro materiale è a disposizione dopo ogni Messa domenicale e al termine degli incontri di preghiera per i ragazzi delle elementari e medie del mercoledì mattina a Ponte Nossa e nel pomeriggio a Ponte Selva. Perché è stato realizzato “Bibbiopoli”? Per riscoprire i luoghi della fede in modo divertente e perché giocando si conosce di fatto la Bibbia. I luoghi in cui è nata la fede si potranno visitare tramite alcuni mezzi di trasporto, come motocicletta, elicottero, nave, automobile e treno. «Entreremo nella vita di Gesù giocando, ma con gli occhi della fede – conclude don Angioletti -. Il gioco non vuole essere solo un gioco, ma un cammino da fare insieme come famiglie e come comunità cristiana. Quello che ho detto ai miei ragazzi è di esserci: non solo per ritirare gli oggetti del gioco, ma per compiere un buon cammino quaresimale che ci condurrà al centro della nostra fede che è il triduo pasquale del Signore morto e risorto per la nostra salvezza. A Pasqua il gioco sarà completo e sarà bello sapere che potrà essere presente sulle tavole delle nostre famiglie».