Una mattinata speciale a scuola: «La sensibilità e la curiosità dei ragazzi sono uniche!»

La cronaca di una mattinata speciale a scuola, per raccontare quanto i ragazzi siano aperti e sensibili al mondo della disabilità, soprattutto quando possono contare su testimonianze “in presa diretta” come quella di Erica.

Stamattina sveglia alle 08.00.
Mi sono preparata e alle 08.45 ero pronta per andare alla scuola elementare che frequentavo per presentare in due sezioni i miei testi.
Il tragitto tutto ok. Arrivo a scuola e mi accoglie la maestra Battaglia, la quale è stata la mia insegnante di educazione fisica ai tempi.

Appena ho rivisto l’ambiente, ho viaggiato con la mente perché mi sono tornati in ricordo i momenti trascorsi con Marta, la mia compagna di scuola che è venuta a mancare quando aveva quindici anni.
Entro nella prima classe: 5A. In coro mi hanno salutata dicendomi: “Buongiorno!”
Comincio a parlare e li vedo tutti composti e attenti all’argomento. Ad un tratto un alunno mi chiede: “Signora, com’è affrontare quotidianamente la disabilità?” Io rispondo: “Cammino con le stampelle, utilizzo solamente lo stretto necessario la sedia.” Lo scolaro, con il sorriso, mi dice: “Le faccio i complimenti!”
Un suo compagno mi chiede: “Scusi, se le faccio questa domanda: “Lei come fa ad avere il contrassegno?” Spiego a grandi linee la procedura e il bimbo a sua volta mi risponde: “La ringrazio, è stata molto chiara.”
Subito dopo la compagna alla sua destra ha iniziato con domande a raffica, dalle mie difficoltà quotidiane alla stesura personale, spiegandole anche quando incontro persone irrispettose per strada…
Appena esco dall’aula sento in coro: “Arrivederci!”
Purtroppo la prima parte della mattinata si è conclusa.

 

Passiamo alla sezione B.
Entro e ti accolgono calorosamente con un “Buongiorno signora!”
“Ciao bimbi!”
Sorridenti, mi dicono: “Siamo lieti di ospitarla!” Che amori!
Spiego tutto sommato gli stessi concetti della classe precedente e una scolara di sua spontanea volontà mi domanda: “Ha ancora la sua migliore amica che ricorda tutt’oggi?” E io le dico: “Certamente, è stata il mio punto di riferimento durante i miei primi cinque anni da studente.”
La maestra Emanuela subito dopo dice che oltre ad essere un’autrice, sono anche una sportiva. Io ribadisco dicendo: “È proprio così, perché lo scorso settembre ho fatto una maratona.”, spiegando il metodo sia per quanto riguarda la corsa, sia per le modifiche per la sedia a rotelle. “Volete vedere una fotografia?” Tutti in coro: “Sì, la ringraziamo!”

 

Cosa aggiungere? La sensibilità e la curiosità dei ragazzi sono uniche!