La chiesa di Sant’Andrea compie 170 anni. E il teatro riapre i battenti

Compie quest’anno i 170 anni dalla ricostruzione la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, in via Porta Dipinta, al centro di un quartiere vivace di Città Alta, seppure non più popoloso come un tempo. Da una quindicina d’anni questa chiesa funziona anche come cappella e centro universitario. Per l’anniversario con la guida di don Giovanni Gusmini, vicario interparrocchiale di Città Alta, cappellano degli universitari e assistente spirituale della Fuci, sono state organizzate una serie di iniziative culturali e artistiche raccolte nella rassegna “Sinestesie. Simposi delle arti in Sant’Andrea”. La chiesa e le strutture annesse sono inoltre sede della Fuci, movimento studentesco universitario, che promuove incontri e attività dedicate agli studenti. Alleghiamo i volantini con il dettaglio delle iniziative, che don Giovanni Gusmini racconta anche nel video di Gianvittorio Frau, e diamo invece conto, con un estratto dell’articolo pubblicato sul bollettino della comunità, di una nuova iniziativa: la riapertura del teatro, che avverrà presto grazie alla presenza del Cut, il centro universitario teatrale.

Forse non tutti sanno che sotto la chiesa di Sant’Andrea, delle sue stesse imponenti dimensioni, si trova un vero e proprio teatro, con tanto di palcoscenico, quinte e sipario. C’è persino la buca del suggeritore! Esso fu ricavato in quello che in origine era lo “scurolo” della chiesa parrocchiale, un ambiente più piccolo, meno freddo, in cui si celebrava soprattutto d’inverno la messa feriale. Come ha ricordato Rosella Ferrari, guida originaria della nostra parrocchia, ben due compagnie teatrali animavano la vita di questa sala, almeno fino agli anni ’80 del Novecento, quando il teatro venne riadattato a Oratorio: levate le seggiole, nell’ampio spazio rimasto vuoto si giocava a calcio e a pallacanestro, come testimoniano le due porte dipinte sui muri e ciò che resta di un canestro. Ma il calare degli abitanti della zona e la concentrazione delle attività oratoriane al Seminarino hanno portato all’abbandono di questa sala, che – dopo aver ospitato per qualche anno un laboratorio di restauro – ha chiuso definitivamente i battenti. Già l’anno scorso la vivace presenza dei ragazzi di Teatro Sì aveva riportato vita sotto le volte del teatro, mentre settimanalmente vi preparavano quella “Blind Odessy” che avrebbe poi avuto tanto successo. In seguito, nei mesi scorsi, dall’incontro provvidenziale con la Prof. Anna Maria Testaverde, professore ordinario di Storia del Teatro presso l’Università degli Studi di Bergamo, con Claudio Morandi e Giuliano Gariboldi, del Centro Universitario Teatrale, con il sostegno e l’incoraggiamento del Rettore, il prof. Remo Morzenti Pellegrini, è nata l’idea di trasferire proprio qui la sede di questa compagnia, che coinvolge un grande numero di studenti della nostra Università, e non solo, in corsi di teatro e rappresentazioni teatrali. Con don Fabio si è così deciso di concedere in comodato d’uso il teatro di Sant’Andrea al Centro Universitario Teatrale, che sta già cominciando a trasferirvi il proprio materiale, provvedendo a poco a poco anche a qualche lavoro di sistemazione della sala e delle sue attrezzature. È una grande gioia poter finalmente pensare che uno spazio così singolare, prezioso e suggestivo, immerso come un piccolo seme fecondo nella terra di Città Alta, possa tornare a vivere, rianimato dalla presenza di persone, soprattutto di giovani, che vi possano fare esperienza di bellezza, di amicizia, di collaborazione e di impegno.

Pieghevole FUCI 2107-18

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