Gli studenti e le elezioni universitarie: “in piccolo”è più facile, solo due liste e programmi concreti

Sono passati quasi due mesi dalle elezioni del 4 Marzo e mentre a Roma il dibattito si è spostato sul tetris per formare le fondamenta del prossimo governo del nostro Paese, in università si torna tutti al voto.
L’8 e il 9 maggio vivremo le elezioni universitarie, saranno eletti i rappresentanti degli studenti che all’interno delle commissioni paritetiche, insieme ai professori e amministrativi, dialogheranno per rendere l’Università di Bergamo sempre più a misura di matricola.
Le liste candidate sono due, questo rende tutto molto più semplice, perché invece di perdersi tra tanti partiti e simboli, si può andare dritti ai programmi, dove si trovano tante soluzioni concrete e pratiche lontane dalle promesse utopistiche di alcuni dei nostri leader politici.
Il bello di queste elezioni è proprio questo, gli stessi giovani che decidono di prendersi questo impegno candidandosi, sono anche quelli che distribuiscono volantini fuori dalle sedi universitarie e quelli con cui potresti aver bevuto un caffè al bar 30eLode davanti a Caniana o preso il sole nel prato del chiostro di Sant’Agostino.
Matricole come te, che vivendo insieme a te gli stessi spazi, ne conoscono i punti forti e i punti deboli, non promettono di alzare il tasso di occupazione dopo la laurea o sconvolgenti riforme didattiche, ma di offrire soluzioni a problemi di tutti i giorni.
Nei programmi spunta quindi: creare una succursale della segreteria studenti per noi che studiando in tranquillità sul colle, non vogliamo mai avventurarci nella giungla urbana della periferia, prolungare le aperture delle aule studio per valorizzarle come luogo di aggregazione.
Nuovi accordi per il trasporto urbano, ma anche la possibilità di inserire nuove destinazioni, addirittura intercontinentali per gli studenti Erasmus, rivedere le fasce di reddito e premiare gli studenti meritevoli con nuovi programmi di borse di studio.
Ai giovani candidati, auguro che queste elezioni vadano nel migliore dei modi in cui sperano, ma soprattutto li ringrazio, perché è attraverso il loro impegno e il loro entusiasmo che si mostrano esempio di come i giovani possano ancora appassionarsi di politica ed educazione civica, mostrando che vogliono cambiare i luoghi dove abitano attraverso il rinnovamento di una quotidianità universitaria che non sempre scorre liscia come l’olio.
Sì, perché la nostra università, che quest’anno compirà 50 anni, ma che tra altri atenei sembra ancora una bimba, deve imparare per diventare sempre più grande, non solo per gli immatricolati che aumentano tutti gli anni, ma anche per i servizi che può offrire ed essere sempre più quello che il Beato Paolo VI ha definito: “un castello meraviglioso, da guardare con gli occhi di un romantico”.
Ritengo che questo, non sia un sogno irraggiungibile ma che possiamo realizzarlo partendo anche dalla fiducia verso le matricole che voteremo, per questo, oltre a ringraziare loro, invito tutti l’8 e il 9 maggio ad andare a votare, per essere romantici in un sempre nuovo castello meraviglioso.