Continuano gli incontri del Bergamo Festival «Fare la pace», che quest’anno si concentra sul tema della Riconciliazione. Lunedì 7 maggio spazio al dialogo tra sapere scientifico e cronaca giornalistica: Luca Sofri, giornalista e scrittore, e Tommaso Bellini, Professore Ordinario di Fisica Applicata all’Università degli Studi di Milano, cercheranno di rispondere alla domanda che ispira il tema dell’evento: “Informazioni, opinioni, credenze: dov’è la verità?”. L’incontro, realizzato in collaborazione con Bergamo Incontra, si svolgerà alle ore 21 presso il Bergamo Science Center.
Martedì 8 maggio il festival propone un doppio imperdibile appuntamento: Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, storico, accademico e politico italiano, verrà insignito della cittadinanza onoraria Giovanni XXIII, un riconoscimento speciale conferito dal Comune di Bergamo a cittadini non residenti che si sono distinti a livello internazionale per la propria opera in favore della pace. Dopo il conferimento della cittadina onoraria, Riccardi sarà ospite del Festival e accompagnerà il pubblico in un percorso che dalle periferie umane e urbane dell’Africa e del mondo, fa riscoprire la speranza nelle situazioni più difficili. In serata presso Accademia Carrara, l’incontro con Micol Forti, direttrice della Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani sul tema “La porta della morte di San Pietro, diaframma magico tra arte e fede”. «L’Africa, la speranza dalla periferia del mondo» è il tema dell’incontro con Andrea Riccardi, intervistato da Alberto Brugnoli. Appuntamento alle 18, Palazzo dei Contratti – Sala Mosaico, Bergamo. La comunità di Sant’Egidio è stata ribattezzata l’”Onu di Trastevere” perché da 50 anni fa dei percorsi di riconciliazione e di pace la sua missione per migliorare la vita di tanti che abitano le zone più disagiate d’Italia e di Paesi lacerati da conflitti e da guerre. Bergamo Festival FARE LA PACE incontra il suo fondatore, Andrea Riccardi, che ha avuto un ruolo di mediatore in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in diversi Paesi, tra cui – il più noto – è il Mozambico. L’impegno più recente è stato quello di creare corridoi umanitari per i siriani in fuga dal conflitto mediorientale e contrastare così il traffico di essere umani lungo le rotte del Mediterraneo. Riccardi accompagnerà il pubblico in un percorso che dalle periferie umane e urbane dall’Africa e del mondo, fa riscoprire la speranza nelle situazioni più difficili e l’importanza di una grammatica della convivenza per ricucire tessuti sociali frammentati, grandi solitudini contemporanee nella complessità della globalizzazione. Un percorso raccolto nel libro “Tutto può cambiare” appena pubblicato con le edizioni San Paolo sui 50 anni della Comunità di Sant’Egidio. Modera l’incontro Alberto Brugnoli, Professore Delegato per la cooperazione Internazionale allo sviluppo dell’Università degli studi di Bergamo.
Nella foto dell’agenzia Sir Andrea Riccardi