Giovani tra tempo libero e sport: un incontro “Sulla soglia” con la Fuci

“Giovani tra tempo libero e sport” questo sarà il titolo dell’ultimo incontro del ciclo “Sulla Soglia”, venerdì 11 Maggio, dalle 18 nella Chiesa di Sant’Andrea e dialogheranno attorno a questo tema Don Emanuele Poletti, direttore dell’Ufficio per la Pastorale dell’Età Evolutiva ma anche Consulente Ecclesiastico del CSI e del CONI e il Dott. Claudio Bertoletti direttore del Centro Universitario Sportivo con sede a Dalmine.
Riguardo allo sport posso dire ben poco, sono sempre stata negata, la mia leggendaria coordinazione da quercia secolare non mi ha mai permesso di diventare la Pellegrini o la Pennetta di turno, anche se devo riconoscere che la lingua è un muscolo che non ho mai tenuto fuori allenamento.
Ho sempre ammirato il mondo dello sport: l’impegno il sacrificio e il lavorare insieme di una squadra per ottenere un risultato, mi emoziono anche solo guardando gli eventi sportivi in televisione e quando sento l’inno di Mameli o vedo Sofia Goggia alzare la coppa, la sento anche un po’ mia.
E’ una giovane come me, ha realizzato un sogno, l’ha costruito giorno dopo giorno, allenandosi, mettendoci tutta se stessa e guardala ora, sul tetto del mondo, nonostante sia giovane è già una gigante che ha sempre creduto in se stessa affidandosi agli allenatori, i preparatori e le persone che l’hanno aiutata ad arrivare in alto.
Ammiro questo degli sportivi, credono in se stessi, nel loro corpo, una macchina pensata nel minimo dettaglio e che cercano di sfruttare al meglio possibile, ma questo non solo ai livelli di Sofia, anche semplicemente pensando a chi decide di prendersi cura del proprio corpo iscrivendosi in palestra, andando a camminare in montagna e recuperare un contatto con la natura, o per condividere una passione con altri.
Tanti miei amici dedicano parte del loro tempo libero per prendersi cura di se stessi in questo senso, un po’ spinti dai canoni della società che vuole corpi perfetti e da copertina, ma anche perché nello sport trovano una valvola di sfogo, un modo per stringere relazioni.
Il tempo libero dei giovani però non si riduce solo a questo e per fortuna, altrimenti persone come me sarebbero tagliate fuori dalla società, ma anche da tante altre attività, dall’aperitivo con gli amici alle attività di volontariato o di servizio.
Un tempo libero che sembra sempre troppo poco e alla fine è organizzato quasi tanto quanto quello pieno, penso all’uscita con gli amici con i gruppi Whatsapp che si impallano di messaggi, ai viaggi studiati nel minimo dettaglio, alle pause studio perfettamente calibrate.
A volte mi trovo a sfogliare l’agenda per ricordarmi cosa devo fare 5 minuti dopo e penso che incastrare tutto non sia faticoso come correre la maratona, ma poco ci manca.
Giovani e tempo libero si tratta di un binomio che è cambiato moltissimo in questi anni, penso solo agli universitari, il 72% ha un lavoro, principalmente nel weekend o nelle ore di pausa tra una lezione e l’altra e per questo diventa sempre più difficile incontrarli e dialogare con loro.
La frase più comune è “Non ho tempo” e se negli anni passati poteva sembrare una scusa adesso non lo è più, trovare spazi per incontrarsi, distendere i nervi e rilassarsi è difficile, e la vita potrebbe sembrare vuota se pensata solo nell’ottica di dover correre da un punto all’altro.
Alla fine guardo le pagine della mia agenda e penso: “Vuoto? Ma dove?”, “Io ho una vita piena, pienissima”, la mia è una vita piena di incontri, convegni, dialoghi, volti, strette di mano, nomi che a volte non ricordo, mostre, corse sotto la pioggia e ritardi di aerei, pullman e treni.
Ho una vita piena, e di tempo libero ne ho sempre troppo poco, ma forse è proprio questo che mi rende viva.