Donizetti al pianoforte con Davide e Daniele Trivella. Concerto nella chiesa di Sant’Andrea

Il segreto dell’amore non potrà mai essere svelato, ma possiamo dire che incastonato dalle imponenti mura veneziane, tra i vicoli stretti di Città Alta e appena dietro gli stucchi barocchi della Basilica di Santa Maria Maggiore, sia nato il suo elisir.

Perché la nostra città ha dato i natali al grande Gaetano Donizetti, compositore italiano tra i più celebri operisti dell’Ottocento e di cui quest’anno ricorrono i 170 dalla morte.

Per chi crede però la morte va celebrata, quale rinascita in una presenza nuova, singolare e mai pienamente comprensibile, questa è stata la forza che ha dato alla luce l’idea di un concerto sabato 19 Maggio alle 21 nella Chiesa di Sant’Andrea in Via Porta Dipinta 39.

Donizetti sarà presente con la sua musica grazie a un programma musicale di sonate a 4 mani, composte tra il 1818 e il 1824, che riecheggeranno nelle note di un prezioso pianoforte “Pleyel” del 1910 attraverso le mani del duo pianistico di fama internazionale composto da Davide e Daniele Trivella.

La voce di Gaetano non si esprimerà solamente tramite le sue note, ma con le parole tratte dalle sue lettere, interpretate dall’attore Giuliano Gariboldi del Centro Universitario Teatrale di Bergamo, nel tentativo di mostrare un musicista che analizzando il pentagramma della sua vita, ne riconnetta i punti per creare una sinfonia.

Dalla Biblioteca Civica “Angelo Maj”, la Fondazione Donizetti e l’Archivio Donizettiano, riceviamo in dono i ricordi di una gioventù e degli adulti che hanno creduto nel talento di un giovane pianista bergamasco.

E’ un Gaetano giovane quello che si vuole presentare, che non ha i mezzi e grazie alla Misericordia Maggiore e alle lezioni caritatevoli di Giovanni Simone Mayr ha la possibilità di incontrare qualcuno che creda nel suo talento e nei suoi sogni.

Un giovane che per conquistare i grandi palchi dei teatri ha l’opportunità di andare a studiare a Bologna, a Venezia, Roma e Napoli, un fuori sede, come tanti nella nostra Università e per il momento storico potremmo addirittura dire uno studente Erasmus.

Opportunità che però hanno un costo, che Gaetano non può sostenere, deve quindi tornare a Bergamo, ma costretto a tornare tra i vicoli stretti e i sali scendi della Cittadella, racconta in musica attraverso le nove sonate che verranno eseguite, questo tempo.

Gaetano ci regala il ritratto di un giovane che non si dà per vinto e crede tanto nei suoi sogni da avere adulti e una città che gli permette di realizzarli, oggi questo forse paradossalmente sarebbe più difficile, ma Donizetti ci insegna che credere nei sogni è una melodia più forte dei solenni requiem nelle Cattedrali.