Papa Giovanni e i laici. Il cardinale Re: “Invitò i credenti a essere una scintilla di luce nella società”

La figura di Papa Giovanni è molto importante anche per l’ambito laico. La premura nei confronti dei laici, infatti, è sempre stata presente nelle azioni compiute da Angelo Roncalli che era riuscito a capire l’importanza del ruolo laicale con una lettura della società ancora attuale ai nostri giorni. Durante la peregrinatio dell’urna non poteva mancare una giornata di preghiera per l’Azione Cattolica e tutte le aggregazioni laicali.
A celebrare la messa di venerdì 1 giugno è stato il cardinale Giovanni Battista Re che ha sottolineato come la gioia del popolo bergamasco l’abbia profondamente colpito. “Il ritorno di papa Giovanni XXIII – spiega il cardinale Re – non è solo un momento di grande festa, ma è soprattutto un’occasione per riflettere sui suoi insegnamenti. Qui, Angelo Roncalli, fece i suoi primi passi e tutto parla di lui. Persino Papa Giovanni ammise che ciò che aveva imparato dalla sua famiglia e dalla sua parrocchia non lo avrebbe mai potuto trascurare”.
Delle radici che, secondo il Cardinale Re, sono state fondamentali nel formare la persona del Santo Padre manifestandosi poi come un particolare riguardo nei confronti dei laici. “Papa Giovanni – prosegue il cardinale Re – credeva molto nei laici e nel loro impegno personale. In essi vedeva un ponte d’aggregazione tra la Chiesa e il mondo per arrivare dove i sacerdoti non riuscivano. Il Santo Padre intuì il futuro e volle dare maggior peso all’ambito laicale. Nell’insegnamento era sia ben ancorato alla tradizione sia un modernista perché si rese conto dell’importanza della realtà in cui si vive, un aspetto che la Chiesa non poteva e non doveva più trascurare”.
Lo sguardo con cui San Giovanni XXIII riuscì a leggere la società lasciò un forte segno nella storia e nei cuori di tutti. “Voi oggi siete qui per diversi motivi. Chi per ravvivare la propria fede, chi per lasciare una preghiera al Santo Padre, ma tutti noi oggi dobbiamo tornare a casa con lo slancio e la vitalità che Papa Giovanni aveva al servizio del Vangelo. La Chiesa ha bisogno di laici che rendano credibile Dio nel mondo e Giovanni XXIII ci guida con tre insegnamenti. Il primo è quello di crescere nella bontà. La vita di Papa Giovanni è una testimonianza d’amore e di fede e lo si può ben notare dal rapporto che aveva con i suoi genitori. In una lettera che mandò dalla Bulgaria, sottolineò l’importanza degli insegnamenti che aveva ricevuto da suo padre e da sua madre definendoli come i più preziosi. La bontà ereditata dai suoi genitori accompagnò Papa Giovanni per tutta la sua vita arrivando a sostenere che la bontà apre i cuori al dialogo”.
“Il secondo insegnamento – continua il cardinale Re – è ‘Guardare in alto e guardare avanti’. Il Santo Padre ha sempre ricordato quanto la preghiera fosse importante perché ci sono cose che solo Dio può fare e quindi, inevitabilmente, si deve rivolgere lo sguardo all’Altissimo. Ad affiancare la preghiera c’è anche il saper leggere i segni dei tempi senza trascurare la provvidenza divina. Per tale motivo bisogna guardare avanti con la consapevolezza che, da cristiani, si è chiamati ad essere luce e sale della Terra”.
“Il terzo e ultimo insegnamento che ci portiamo a casa oggi è l’incoraggiamento di Papa Giovanni. ‘La Chiesa è con voi e lo sarà sempre’ diceva Angelo Roncalli ed è un chiaro invito ad avere fiducia nella Chiesa perché è restando su questa barca che ci si può salvare. Ciò che ogni laico è chiamato a fare oggi è annunciare di Dio e spero che gli insegnamenti di Papa Giovanni illuminino la vostra strada, quella della Diocesi e dell’intera umanità”.
Insegnamenti non facili da mettere in atto, ma a cui non ci si può sottrarre perché, come ricorda Papa Giovanni: “Voi credenti dovete essere una scintilla di luce nella società”.