Così Tiffany mi ha fatto scoprire quanto è bella e preziosa la solidarietà tra mamme

Si chiama Tiffany ed è per me, semplicemente e da quando la conosco, la “mamma di Sean”. Un po’ come succede a tutte le mamme: un bel giorno scoprono di aver perso il proprio nome, perché gli amici dei figli, le maestre, il quartiere in generale, le conosce come “mamma di….”. Parentesi a parte, Tiffany è stata la prima a farmi scoprire quanto sia bella e preziosa la solidarietà tra mamme. L’aiuto reciproco, la condivisione, l’unione che fa la forza. Quanto sia bello fidarsi, lasciare che i propri figli si avventurino in sentieri ancora ignoti con persone che possono ampliare i loro orizzonti sin da piccoli.

Perché un tempo si viveva maggiormente in una dimensione comunitaria nella quale ogni bimbo era anche un po’ bimbo tuo e tutti se ne prendevano cura. Oggi no, ognuno fa da sé, le porte stanno chiuse e dell’altro si ha più sospetto che fiducia. Peccato, perché vivremmo tutti meglio se ricominciassimo a spalancare i portoni di casa.

E ci pensano mamme come lei a ricordartelo. Quando un pomeriggio, rincorrendoti all’uscita dall’asilo mentre hai una figlia in braccio e il primogenito di poco più grande aggrappato alla gamba, ti chiedono con entusiasmo: “Posso portare Tommy a casa nostra, così gioca con Sean e le sue sorelle mentre tu ti riposi un po’ con Alice?”.

La prima volta ero quasi commossa. Ma anche un po’ tormentata. Mio figlio era davvero piccolino, lo lasciavo raramente coi nonni, figuriamoci con una donna che nemmeno conoscevo. Ma Sean era già il suo amico inseparabile, Tiffany una mamma dolcissima capace di gestire ben due gemelli e una terza figlia più grande, e io mi dissi “perchè no?!”. Così è stato, Tommy si è divertito un mondo, io ho scoperto un’amica e ho capito che insieme tutto è più bello. “Tiffany, sicura che non ti pesa?!” “Pesarmi?! Ma figurati, i bambini quando giocano tra loro e si divertono si perdono via”.

Da allora di pomeriggi insieme ne passiamo parecchi. Perché i nostri figli sono amici inseparabili, perché scambiare due chiacchiere tra mamme è terapeutico: capisci che le difficoltà sono spesso comuni, che tutto si può affrontare senza farsi troppi problemi, che un sorriso è a volte il miglior modo per relativizzare ciò che a te sembra tanto grande ma in effetti non lo è. “Tuo figlio ogni tanto si fa ancora la pipì addosso?! Beh, anche il mio”. “Tua figlia in questo periodo ha incubi spaventosi? Anche la mia ci è passata, è normale”. Bella e fondamentale, la condivisione. Splendido superare timori e ansie imparando ad affidare i propri figli anche alle cure di altri, dai quali puoi solo imparare.