I giovani, la politica e l’immigrazione: “Non si possono usare vite umane come merce di scambio”

“I ragazzi non si fanno vedere, sono sfuggenti come le pantere e quando li cattura una definizione, il mondo è pronto a una nuova generazione”
Cantava così Lorenzo Jovanotti negli anni novanta con il suo singolo ‘Non m’annoio’ inquadrando a pennello i giovani di quella generazione. Una descrizione, questa, che calza perfettamente ai ragazzi di oggi. Per capire cosa pensano e che ideali hanno i giovani d’oggi non serve alcuna lampada magica, ma basta sedersi con loro a un tavolo di bar e fare due chiacchiere, niente di più semplice.
Cosa pensano i giovani? Come vengono catturati dall’attualità? Cosa li colpisce? Cosa, invece, li lascia indifferenti?
Sulla vicenda della nave Aquarius i pareri sono diversi e contrastanti. C’è chi dice che, dopo le azioni di Salvini, avremo più voce in capitolo sulla questione dell’immigrazione. Chi, invece, sostiene che siano solo delle mosse di campagna elettorale per accrescere il consenso della Lega, un modo per dimostrare come il partito stia rispettando le promesse fatte prima del voto. Altri accusano il ministro degli interni di populismo definendo le sue azioni assurde e anticostituzionali. I pensieri si frammentano ancora di più se si osservano le posizioni europee riguardanti il caso, dal commento francese che ci accusa di essere “vomitevoli” all’inaspettata accoglienza spagnola che offre il porto di Valencia. 
C’è un pensiero, però, che risuona in tutte le voci: non si può usare la vita di 629 persone come pedina per avere più forza nei trattati internazionale. È un fatto inaccettabile che i politici sfruttino delle persone per il loro consenso elettorale spinti dal populismo in continua crescita. Non si può affrontare un tema di tale portata con un tweet o una foto di Salvini a sfondo nero con “#chiudiamoiporti”. Questioni come queste vanno affrontate di petto, non basta reclamare più attenzione, l’Italia deve mostrarsi forte e capace di accogliere offrendo dignità a tutte le persone coinvolte nei continui sbarchi. Umanità, rispetto e tatto non possono assolutamente mancare nell’accogliere i rifugiati.
Allevata ad essere cittadina del mondo con voli low cost, erasmus e occasioni di ogni genere, forse questa generazione verrà presto cattura dal valore della vita e, oltre ad essere cittadini del mondo, saremo anche fratelli. Nessuna merce di scambio per politici, ma tutti essere umani.