Decreto Dignità approvato, sanzioni alle imprese che delocalizzano

ROMA – “Decreto Dignità approvato in Consiglio dei Ministri! È la Waterloo del precariato. E’ finita l’epoca del precariato. Cominciamo a restituire i diritti ai cittadini. Le persone tornano a essere persone!”.

Così il ministro del Lavoro Luigi Di Maio su facebook.

 

Dl Dignità: sanzioni a imprese che lasciano Italia e rinvio spesometro

Sanzioni alle imprese che delocalizzano, slittamento della scadenza dello spesometro, no allo split payment per i professionisti e stretta sulla pubblicità per il gioco d’azzardo. Sono questi i punti centrali del decreto dignità approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri.

La sanzione per chi delocalizza è prevista per chi lascia il paese entro 5 anni e per una somma che va da 2 a 4 volte gli aiuti ricevuti
Le imprese italiane ed estere, si legge nel testo del provvedimento, “operanti nel territorio nazionale che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato che prevede l’effettuazione di investimenti produttivi ai fini dell’attribuzione del beneficio decadono dal beneficio medesimo qualora l’attività economica interessata dallo stesso ovvero un’attività analoga o una loro parte venga delocalizzata in altro Stato entro cinque anni dalla data di conclusione dell’iniziativa agevolata. In caso di decadenza si applica anche una sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma in misura da due a quattro volte l’importo dell’aiuto fruito”.

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