Dinosauro-mania al Museo Caffi: oltre 43 mila visitatori alla mostra

Dinosauro-mania. Letteralmente. La grande mostra sui dinosauri “Noi abbiamo 100 anni, loro molti di più – Dinosauri al museo”, organizzata dal museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo Alta, ha già ottenuto un grande successo di pubblico: ad oggi sono oltre 43.000 i visitatori hanno varcato la soglia dell’istituzione di piazza Cittadella.

Ma quali sono i segreti di questa bella riscoperta, anche a livello didattico, dei dinosauri e dei grandi animali estinti in epoche geologiche remote? E quanto hanno influito le riproduzioni a grandezza naturale collocate nei punti chiave della città di Bergamo? Dal Diplodocus in Piazza Cittadella all’Indricotherium presso la stazione ferroviaria, dal Pachyrhinosaurus in Piazza Vittorio Veneto fino all’amatissimo Tyrannosaurus rex presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, impossibile non restare a guardarli affascinanti col naso all’insù.

 

Per cercare di capirne di più abbiamo chiesto al museo stesso di rispondere ad alcune domande, partendo dai dati relativi alle persone che hanno scelto di visitare la mostra: il pubblico adulto è circa la metà del totale (48.6%), mentre il 27.3% dei visitatori ha un’età compresa tra i 4 ed i 18 anni e il 10.6% di essi è costituito da studenti in visita scolastica. Il 13.5% di ingressi gratuiti è inoltre riferito a bambini inferiori ai 4 anni, insegnanti e disabili con accompagnatori.

 

 

Quale credete che sia il segreto dietro al successo di questa mostra?

Innanzitutto intrattiene il pubblico suscitando curiosità e stupore con le ricostruzioni iperrealistiche in grandezza naturale di dinosauri e altri animali preistorici, specie estinte spesso completamente diverse da quelle attuali e in buona parte sconosciute al di fuori dell’ambito specialistico.

È inoltre una mostra di contenuto realizzata con la consulenza di paleontologi professionisti e del personale scientifico del Museo, pertanto rappresenta nel contempo una proposta culturale che può interessare e coinvolgere anche le persone adulte. È un prodotto originale e unico, realizzato appositamente per il centenario del Museo, e concepito per integrarsi e armonizzarsi con le esposizioni permanenti del Museo stesso, valorizzandole e approfondendone i temi. Il Museo è già molto amato dal pubblico, che resta favorevolmente colpito nel vedere le esposizioni arricchite e spettacolarizzate come non mai.

La mostra cerca anche di mettere particolarmente in luce il patrimonio culturale/scientifico del territorio Bergamasco, spesso sconosciuto ai visitatori. Ad esempio sono state create ad hoc le ricostruzioni dei più famosi esemplari fossili del Triassico della Bergamasca e nel plastico delle Orobie già esistente sono state segnalate le più importanti scoperte avvenute in numerose località. Per tutte queste ragioni la mostra al Museo Caffi ha come interlocutori ideali le famiglie, che volendo possono trascorrervi un’intera giornata grazie a un’offerta di cultura/intrattenimento rivolta a tutte le età e categorie sociali.

 

Quanto hanno contato le strategie di marketing nella diffusione del passaparola?

Le strategie di marketing, tra cui il posizionamento di alcune ricostruzioni a grandezza naturale di dinosauri e altri animali preistorici in luoghi chiave della città e una campagna di affissione con immagini non aggressive e rivolte a un pubblico eterogeneo, sono state fondamentali soprattutto all’inizio nel creare un effetto di stupore e meraviglia che le persone hanno sentito il bisogno di condividere con amici e conoscenti, generando così un passaparola vincente moltiplicato esponenzialmente dall’uso sempre più frequente dei servizi di messaggistica in chat e dei social media.

 

Quale riscontro avete avuto dai social media?

Il riscontro sui social media è stato ottimo: in primis, l’impatto sul web dinamico di modelli a grandezza naturale, collocati in una prima fase in città e a seguire anche al museo, ha creato un’attenzione molto alta da parte del pubblico, con tantissimi scatti dei dinosauri o selfie condivisi sui social. Tutto ciò ha creato un effetto virale nel mondo social andando ad aumentare e accrescere sempre più l’attenzione sulla mostra ‘Dinosauri al Museo”.

Il grande interesse del pubblico per l’iniziativa si desume anche dai messaggi diretti ai canali social del museo da parte di visitatori rimasti impressionati positivamente dalla mostra, dal museo e dalle attività offerte al pubblico ogni fine settimana. Possiamo affermare che il Museo Caffi in occasione dei suoi 100 anni ha delineato una sua forte immagine social creando nel web dinamico una sua community molto attenta ed entusiasta.

È in atto un cambiamento nel modo di vivere l’esperienza museale? Quanto è importante per un’istituzione di questo tipo il coinvolgimento delle famiglie, dei bambini e della scuola?

Vissuti nel passato come istituzioni “polverose” e autoreferenziali impegnate in una conservazione dei beni fine a sé stessa, i musei come il Caffi hanno profondamente cambiato la loro immagine, diventando fortemente attrattivi per un vastissimo pubblico. Il patrimonio rappresentato dalle collezioni naturalistiche viene valorizzato anche con attività di ricerca e di studio, che in ultima analisi permettono il continuo aggiornamento di contenuto delle esposizioni permanenti.

Gli allestimenti tradizionali conservano il loro intramontabile fascino di catalogo della natura, ma sono sempre più affiancate da supporti multimediali che sfruttano le più recenti tecnologie e, adattandosi alla profonda trasformazione in atto nella comunicazione, aiutano il museo nella sua instancabile opera di divulgazione della scienza e di sensibilizzazione del pubblico circa la tutela dei beni territoriali e la conservazione della natura, permettendogli di intercettare un pubblico sempre più vasto e variegato. Il coinvolgimento delle famiglie e delle scuole è perciò fondamentale per un Museo che ha tra i suoi obbiettivi primari quello di fare buona divulgazione e di risultare un centro di aggregazione per tutti, indipendentemente dall’età.

 

Info utili:

La mostra rimarrà allestita fino al 30 settembre. Se non l’aveste ancora visitata, o vi andasse di rivederla, eccovi gli orari:

da martedì a venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18. Sabato, domenica e festivi, dalle 10 alle 19.

Per le scuole la mostra è aperta anche il lunedì, solo su prenotazione.