L’incontro mondiale delle famiglie a Dublino. Francesco Belletti: un invito a confidare nel futuro

Papa Francesco è in Irlanda per le due giornate conclusive dal IX Incontro Mondiale delle Famiglie, “World Meeting of Families 2018”, che si svolge dal 21 e termina oggi, 26 agosto a Dublino sul tema: “Il Vangelo della Famiglia: gioia per il mondo”. Bergoglio ha partecipato al “Festival delle famiglie”, un concerto che a Croke Park durante il quale alcune famiglie, ciascuna rappresentante uno dei cinque continenti, hanno condiviso le loro esperienze di vita e di fede.

Oggi, domenica 26 agosto nel Phoenix Park, Papa Francesco presiede la Santa Messa che conclude l’Incontro mondiale delle famiglie 2018.

Istituito da Papa Giovanni Paolo II nel 1994 con l’obiettivo di celebrare il ruolo della Chiesa nella costruzione della famiglia, l’Incontro mondiale delle famiglie ha luogo ogni tre anni e riunisce le famiglie di tutto il mondo per pregare e riflettere sull’importanza del matrimonio e della famiglia in quanto pietra miliare della vita, della società e della Chiesa. Ogni Incontro mondiale viene convocato dal Santo Padre e promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, il cui prefetto è attualmente il Cardinale Kevin Joseph Farrell, già vescovo di Dallas (Texas), negli Stati Uniti. È stata commissionata espressamente per questo evento l’icona della Sacra Famiglia a forma di trittico, la quale ha l’aspetto di una casa con due porte. All’esterno di queste piccole porte gli arcangeli Michele e Gabriele, che rappresentano il desiderio di Dio di essere protettore, accolgono chi osserva l’icona. Gli Arcangeli hanno il capo chino per adorare e servire Dio. All’interno dell’icona viene rappresentata la Sacra Famiglia, la resurrezione della figlia di Giairo e le nozze di Cana. Alla base si nota l’iscrizione “Amoris Laetitia”.

Con Francesco Belletti, direttore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia) di Milano, parliamo dell’importanza del WMOF2018 e del valore della partecipazione del Pontefice argentino. Anche Belletti, nato nel 1957 e dal 2009 al 2015 Presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, si è recato a Dublino.

Qual è il valore di questo incontro? 

«Questo incontro è molto importante per una realtà come il Cisf, infatti lo stiamo seguendo dal 2009. A Dublino ho partecipato a un panel, cioè a un gruppo di discussione sul tema dell’associazionismo familiare. La famiglia all’interno della Chiesa, come all’interno della società, insieme con altre famiglie diventa un soggetto più forte e migliora la propria esperienza famigliare. Lo slogan potrebbe essere “famiglie insieme per fare meglio la propria famiglia e per fare più famiglia nella società e nella Chiesa”».

In vista del IX Incontro mondiale delle famiglie sono state preparate sette catechesi in cinque lingue: “Le famiglie di oggi” (1); “Le famiglie alla luce della Parola di Dio” (2); “Il grande sogno di Dio” (3); “Il grande sogno per tutti” (4); “La cultura della vita” (5); “La cultura della speranza” (6); “La cultura della gioia” (7). Ci può chiarire in breve? 

«È un metodo che è stato già usato negli incontri precedenti. Questi incontri non devono essere degli eventi o delle celebrazioni ma devono essere il frutto di un lungo lavoro di preparazione. Questi sono strumenti che in tutte le Diocesi del mondo possono essere utilizzati per preparare e per arrivare, dopo aver fatto un ragionamento insieme e aver approfondito. In particolare quest’anno l’opportunità di poter lavorare sull’“Amoris laetitia” ha dato il modo di lavorare su punti poco esplorati dall’“Amoris laetitia”».

La presenza di Papa Francesco aggiunge valore a questo evento.

«L’evento è la festa delle famiglie e queste ultime sono le protagoniste delle giornate. Ovviamente la presenza di Bergoglio dà tutto un altro tono. Ricordo nel settembre del 2015 a Philadelphia durante l’VIII Incontro mondiale delle Famiglie quando Bergoglio ha pronunciato un discorso in spagnolo che è anche la sua lingua, dunque con una grande familiarità. Si percepiva questo contatto diretto, lo sguardo del Pontefice in quello di ciascun partecipante anche quando si tratta di un milione di persone. Ecco, la presenza di una figura come Papa Francesco è un valore aggiunto per un evento di questo tipo».

L’Esortazione Apostolica del Santo Padre “Amoris laetitia”, “La gioia dell’amore” è il punto di partenza delle tante riflessioni durante il WMOF2018?

«L’“Amoris laetitia” è uno strumento sul quale la Chiesa ha investito molto per poter ragionare, nel dibattito pubblico si è sempre parlato di alcuni punti controversi come il tema dei sacramenti ai separati e ai divorziati, ma la bellezza dell’Esortazione Apostolica è la capacità di leggere i singoli momenti della vita famigliare illuminandoli con un approccio positivo. Il titolo poi è ricco di speranza: la gioia dell’amore e della famiglia che è una gioia per la Chiesa tutta. L’incontro di Dublino è la prima grande occasione in cui la Chiesa universale si confronta su come l’“Amoris laetitia” sta entrando nel vivo della comunità».

Quali sono le maggiori sfide che devono affrontare le famiglie del Terzo Millennio?

«La parola fondamentale è speranza. L’esperienza famigliare è il primo luogo in cui ai bambini e a ogni persona viene restituita la possibilità stessa della speranza. Senza la speranza i progetti di vita non si costruiscono, senza la speranza tutte le sofferenze non trovano senso. La speranza è una dimensione valoriale per ogni persona. La bellezza di questa giornata con Papa Francesco è come dire “non abbiate paura e confidate nel futuro”. In questo Terzo Millennio, dove il futuro appare un po’ incerto, la speranza è ancora possibile».

Per informazioni: https://www.worldmeeting2018.ie/en/