Assemblea del Clero: il vescovo Francesco Beschi istituisce le Comunità ecclesiali territoriali

Durante l’Assemblea del Clero il Vescovo Francesco ha firmato i decreti con cui vengono istituite le Comunità Ecclesiali Territoriali, si nominano i 13 vicari territoriali e si fondano le fraternità presbiterali
Ecco il testo ufficiale dei decreti: lo rilanciamo dal sito della diocesi di Bergamo

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Dopo un lavoro di studio, riflessione e confronto, con la lettera pastorale “Camminare insieme nella gioia del Vangelo” (anno pastorale 2016-2017) è stato dato inizio alla fase finale del percorso per una nuova suddivisione del territorio diocesano: a quasi quarant’anni dalla costituzione dei vicariati locali (27 maggio 1979) è emersa infatti la necessità di una nuova configurazione dei raggruppamenti di parrocchie per favorire al meglio la cura pastorale di una realtà profondamente cambiata. Così, dopo ampia consultazione, sentito più volte il Consiglio Presbiterale diocesano e il Consiglio Pastorale diocesano, oltre che i Consigli Pastorali e Presbiterali vicariali, si è ritenuta opportuna la sostituzione del Vicariato Locale con un’aggregazione ecclesiale nuova e diversa;
Ciò premesso,
con il presente 
ATTO
istituiamo la Comunità Ecclesiale Territoriale (= CET) e contestualmente ne approviamo lo Statuto, ad experimentum, per un quinquennio, così come allegato al presente decreto alla lettera A.
La Comunità Ecclesiale Territoriale «si propone come fine primario di promuovere, alimentare ed elaborare il rapporto tra comunità cristiana e territorio, inteso come rappresentazione dei mondi vitali, istituzionali, sociali, culturali, relazionali, costituiti da ogni persona nella sua singolarità e nelle sue relazioni, nella speranza di generare insieme condizioni e forme di vita autenticamente umane alla luce del Vangelo. Finalità specifiche sono: l’annuncio e la testimonianza del Vangelo, a livello personale e comunitario; la “mediazione culturale” come scelta pastorale; l’assunzione delle “terre esistenziali” come luogo del riconoscimento e della partecipazione al Regno di Dio; l’attuazione della responsabilità dei laici, particolarmente nell’esercizio delle loro competenze nelle “terre esistenziali”; la formazione qualificata di competenze nelle “terre esistenziali”».
Nel contempo, a norma del can. 374, disponiamo la costituzione di tredici Comunità Ecclesiali Territoriali, così come specificate nell’allegato B, e la soppressione dei Vicariati Locali e dei relativi organismi vicariali quali i Consigli Presbiterali vicariali e i Consigli Pastorali vicariali, così come la cessazione di ogni funzione e competenza dei Vicari Locali.
Bergamo, 12 settembre 2018

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Premesso che con decreto P.G. n. 4840 in data odierna abbiamo costituito le Comunità Ecclesiali Territoriali e ne abbiamo approvato il relativo Statuto ad experimentum per un quinquennio;
Considerato che, a norma dell’art. 4 del medesimo Statuto, viene affidata a un Vicario territoriale la responsabilità della presidenza e del coordinamento delle attività e degli organismi della Comunità Ecclesiale Territoriale, nonché del perseguimento dei suoi fini propri;
con il presente
ATTO
nominiamo per un quinquennio:
– Vicario territoriale della CET 1 Bergamo città il rev. Don Massimo Maffioletti;
– Vicario territoriale della CET 2 Alta Valle Seriana il rev. Mons. Giuliano Borlini;
– Vicario territoriale della CET 3 Bassa Valle Seriana il rev. Don Michelangelo Finazzi;
– Vicario territoriale della CET 4 Valle Brembana il rev. Don Gianluca Brescianini;
– Vicario territoriale della CET 5 Sebino – Calepio il rev. Don Angelo Domenghini;
– Vicario territoriale della CET 6 Valle Cavallina il rev. Don Giovanni Locatelli;
– Vicario territoriale della CET 7 Ponte – Valle San Martino il rev. Don Angelo Riva;
– Vicario territoriale della CET 8 Isola Bergamasca il rev. Don Giovanni Coffetti;
– Vicario territoriale della CET 9 Valle Imagna – Villa d’Almè il rev. Don Paolo Riva;
– Vicario territoriale della CET 10 Scanzo – Seriate il rev. Don Mario Carminati;
– Vicario territoriale della CET 11 Ghisalba – Romano – Spirano il rev. Don Enrico Mangili;
– Vicario territoriale della CET 12 Dalmine il rev. Don Giulio Albani;
– Vicario territoriale della CET 13 Stezzano – Verdello il rev. Don Alberto Caravina.
Il Vicario territoriale «presiede gli organismi della Comunità Ecclesiale Territoriale, persegue e fa perseguire le finalità della stessa. Nomina tutti i membri del Consiglio pastorale territoriale, individua e nomina i cinque Coordinatori delle “terre esistenziali”, nomina il Segretario. Cura i rapporti con gli organismi diocesani di comunione. Presenta al Vescovo una relazione annuale sull’attività della Comunità Ecclesiale Territoriale. Partecipa all’Assemblea dei Vicari territoriali».
Bergamo, 12 settembre 2018

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All’interno del percorso di riforma della suddivisione territoriale e pastorale della Diocesi di Bergamo nelle Comunità Ecclesiali Territoriali,
dopo ampia consultazione, sentiti il Consiglio Pastorale diocesano e il Consiglio Presbiterale diocesano,
con il presente
ATTO
istituiamo la Fraternità Presbiterale che è «una forma del presbiterio diocesano, costituita dai presbiteri delle parrocchie designate per una Fraternità Presbiterale. È luogo di relazioni fraterne, di condivisione della fede e di alimentazione della spiritualità presbiterale diocesana, di formazione culturale, teologica e umana, di dialogo e collaborazione pastorale tra i presbiteri che, in quanto membri del presbiterio diocesano, stabiliscono un rapporto che supera i confini della propria parrocchia».
Nello specifico la Fraternità Presbiterale persegue le seguenti finalità: «Favorire la formazione spirituale, culturale e pastorale dei presbiteri della Fraternità; alimentare lo stile fraterno con la condivisione di esperienze di vita, di fede, con la cura delle relazioni personali, particolarmente nei confronti dei presbiteri in condizioni delicate, e con il confronto sui temi che interpellano in modo particolare la vita dei presbiteri e del presbiterio; valorizzare le proposte elaborate dal Consiglio pastorale territoriale e promuovere iniziative interparrocchiali; prospettare al Vescovo, tramite il “Moderatore della Fraternità”, particolari esigenze della vita dei presbiteri».
Nel contempo approviamo ad experimentum per un quinquennio lo Statuto della Fraternità Presbiterale, che si allega al presente decreto alla lettera A.

Infine costituiamo le singole Fraternità Presbiterali, così come specificate nell’allegato B.

Bergamo, 12 settembre 2018