Holyween, l’anti-Halloween: sulla porta le immagini dei santi invece delle zucche

Ai ragazzi piace festeggiare Halloween: una specie di Carnevale, in cui si può andare in giro per le case e raccogliere un ricco bottino di caramelle. Non è facile contrastare questa festa, che ha preso piede da noi negli ultimi anni, un fenomeno generato dalla globalizzazione. Esistono però delle iniziative controcorrente, per adesso ancora molto di nicchia, che si propongono di mantenerla rivestendola di un significato diverso. In fondo basta poco: basta organizzare la vigilia dei Santi puntando su ciò che significa per la tradizione cristiana, mantenendo giochi, caramelle e atmosfera di festa, ma cambiando completamente immagini e simboli. E’ già da una decina d’anni che le Sentinelle del Mattino, movimento di evangelizzazione promosso e rivolto ai giovani, si impegna in un’iniziativa ribattezzata “HOLYween”. Scopo della festa è far riscoprire e conoscere ai ragazzi la bellezza dei Santi e delle loro storie.
La filosofia di fondo è molto semplice: “Mentre il mondo sa mostrare solo il brutto, i cristiani donano al mondo la parte più bella delle nostre città: i Santi”. L’invito rivolto a tutti è quello di appendere il volto di un santo sulla porta di casa, sulla finestra, sulle chiese, sulle scuole. “I Santi – dicono le Sentinelle – sono la parte più bella della nostra storia e hanno lasciato un mondo migliore”. La foto di un santo e un lume: una decorazione controcorrente in una serata in cui trionfano zucche e pipistrelli. Viene meno la componente più “oscura” di Halloween, quella che si concentra sul male, l’inquietudine, la paura, e resta la festa. Si tratta in fondo di un piccolo gesto, ma con un certo valore in una società che punta moltissimo sull’immagine. Le Sentinelle offrono anche le foto da stampare. Prendile qui. Poi si possono lasciare appese anche per tutta la giornata di Ognissanti, la loro festa. Grandi giochi, cacce al tesoro a tema, la fantasia degli animatori degli oratori potrebbe cogliere anche questa occasione per sbizzarrirsi, lasciando da parte tutti i rischi legati agli “scherzetti” che a volte degenerano in vandalismi e violenza. Se qualche oratorio decidesse di tentare, sarebbe bello che poi ci raccontasse com’è andata.